
Situata sulle alture del Monte Celio, la villa fu voluta dal duca Ciriaco Mattei che, nel XVI secolo, fece trasformare quella che era una vigna in un vero e proprio parco. Il parco fu successivamente arricchito e rinnovato fino all'Ottocento, quando assunse le forme del giardino all'inglese. Nel parco si trovavano anche tre giardini segreti con sculture antiche, fontane e aranci amari, e un obelisco egiziano proveniente dalla zona dell'Ara Coeli, dove era stato sistemato nel XV secolo, donato a Ciriaco Mattei dai magistrati capitolini nel 1582, come riconoscimento dei suoi meriti. Nell'area erano presenti anche alcuni resti archeologici e un tempietto neogotico.
Alla morte di Ciriaco Mattei, la proprietà fu ereditata dal figlio Gian Battista che trasformò l'edificio da sede della collezione a residenza privata e ampliò la superficie dei giardini con l'acquisto di terreni limitrofi. Fu inserita una raggiera di sedici viali e un labirinto di siepi. In seguito, le antiche collezioni di antichità della villa andarono perdute o disperse.
La stessa villa cambiò più volte proprietario, fino a quando venne acquistata dal demanio nel 1915 e ceduta nel 1925 in uso perpetuo al Comune di Roma che aprì il parco al pubblico.
Oggi, l’edificio principale è sede della Società Geografica Italiana mentre il parco, a cui si accede da via della Navicella, è il luogo ideale per colazioni all’aperto e passeggiate oltre che cornice estiva per concerti e spettacoli.
Informazioni
Aperto dall'alba al tramonto
