
Come per l’imponente chiesa di San Giacomo in Augusta sul lato opposto del medesimo isolato, anche la storia della piccola chiesa affacciata su via Ripetta è legata alle secolari vicende dell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili, uno dei più antichi della città insieme al Santo Spirito in Sassia e al Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
Le notizie relative alla sua edificazione sono incerte ma la chiesa è documentata certamente già nel XIV secolo, epoca a cui risale la fondazione dell’ospedale a cui era annessa. Nel primo quarto del Cinquecento, quando la cittadella ospedaliera (nel frattempo elevata al grado di Archiospedale degli Incurabili per la sua specializzazione nella cura dei malati di sifilide, considerati appunto incurabili) fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e rimodernamento, anche la piccola cappella alle spalle del complesso venne ampliata e abbellita su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane grazie anche a un cospicuo lascito del prelato spagnolo Antonio de Burgos: l’epigrafe che esiste ancora oggi sulla facciata ne testimonia la fondazione e la funzione.
Alla fase cinquecentesca della chiesa risale anche la sua particolare denominazione attuale, forse dovuta alla sua vicinanza a una delle porte dei muri che circondavano il complesso del vicino Mausoleo di Augusto, detti “paradiseiois” (dal greco parádeisos, giardini), o all’antico cimitero dell’ospedale, chiuso nel 1836 per motivi sanitari, a causa dell’epidemia di colera. La chiesa, adibita a funzioni funebri, era quindi per i fedeli la soglia da varcare prima di accedere al luogo dell’eterno riposo, auspicabilmente il Paradiso. A partire dal 1644, in seguito al lascito e alle disposizioni testamentarie del medico Matteo Caccia, la chiesa fu nuovamente ristrutturata: ne fu quindi modificato l’impianto originale, senza tuttavia stravolgerlo, e si attuò la decorazione interna su progetto di Giovanni Antonio De Rossi.
Preceduta da un portichetto, l’originale facciata su due ordini progettata da Antonio da Sangallo il Giovane è un esempio di architettura di stampo rinascimentale. Sopra il portale è posto un altorilievo di Andrea Sansovino che raffigura una “Madonna col Bambino”. La pianta ottagonale con profondo presbiterio e due cappelle laterali è il risultato della trasformazione seicentesca effettuata da Giovanni Antonio De Rossi. L’interno è riccamente ornato con stucchi, marmi policromi, sculture e affreschi realizzati nel corso del XVII secolo. Completano la decorazione della chiesa i monumenti funebri dei due benefattori Antonio de Burgos (del 1526, attribuito a Baldassarre Peruzzi) e Matteo Caccia (realizzato da Cosimo Fancelli nel 1645), posti al di sopra delle due porte che fiancheggiano l’altare maggiore.
Foto turismoroma
Informazioni
La chiesa è un luogo di culto sussidiario della chiesa di San Giacomo in Augusta, pertanto per le modalità di visita si prega di contattare la chiesa di San Giacomo in Augusta ai contatti riportati sopra.

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