Fontana dei Tritoni

Nella Roma di inizio Settecento, l’antica area del Foro Boario era ancora scarsamente popolata. Anche se era soggetta alle frequenti inondazioni del Tevere, era però ricchissima di testimonianze di epoca medievale e romana, come il grande Arco di Giano, e già servita da una diramazione dell’Aqua Felice, il primo acquedotto costruito in città da un pontefice. In occasione dei lavori di risistemazione della piazza antistante la chiesa di Santa Maria in Cosmedin, che ospita la famosissima Bocca della Verità, Papa Clemente XI Albani volle quindi lasciare anche in questa parte della città un proprio segno, con la realizzazione di una fontana a pochi passi dal tempio di Ercole Vincitore.

L’11 agosto del 1717 venne così posta la prima pietra della nuova Fontana dei Tritoni. Il progetto era stato affidato all’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri che si ispirò, sia nel soggetto rappresentato sia nello stile, alla Fontana del Tritone di Gian Lorenzo Bernini in piazza Barberini. In omaggio al committente, la vasca principale della fontana fu però disegnata come un ottagono con i lati concavi, in modo da ricordare la stella a otto punte che caratterizzava lo stemma della famiglia Albani da cui proveniva il pontefice.

Nella vasca, sopra un grande scoglio centrale ornato da ciuffi di vegetazione, due tritoni inginocchiati, scolpiti da Francesco Moratti, sorreggono un’ampia conchiglia a forma di ostrica con funzione di catino, sul cui bordo esterno campeggiano altri due stemmi araldici della famiglia Albani e al cui centro zampilla l’acqua. Sui bordi della vasca, secondo il progetto originale, erano stati collocati quattro mascheroni, poi rimossi nell’Ottocento forse per mancanza d’acqua. Stessa sorte toccò agli inizi del Novecento al fontanile attiguo che il pontefice aveva fatto costruire a servizio dei cittadini e delle mandrie di bestiame che transitano verso il vicino Foro romano: smontato in occasione dei lavori per la costruzione dei muraglioni del Tevere fu trasferito nel vicino lungotevere Aventino.