Tevereterno e William Kentridge sono in mostra al Teatro Valle con l’originale iniziativa Beyond Triumphs and Laments; questo è infatti il titolo del progetto di riscrittura creativa dell’opera di Kentridge, da attuare sui muraglioni del Tevere, con gli stessi temi e tecniche, da parte di nuovi artisti.
L’esposizione ricrea, attraverso un inedito progetto artistico e di installazioni, lo spazio fluviale romano di Piazza Tevere e del fregio lungo cinquecento metri che si trova sui muraglioni del Tevere, opera dell’artista sudafricano e che comprende 80 figure dipinte, alte fino a 10 metri, nel tratto fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. Le immagini rappresentano, nell’interpretazione di Kentridge, personaggi e fatti storici che hanno segnato la storia millenaria di Roma dall’età classica fino agli avvenimenti moderni.
L’iniziativa, a cura dell’Associazione Tevereterno e del Teatro di Roma celebra la ricorrenza della grande opera a tre anni dalla sua inaugurazione.
Il percorso della mostra è così strutturato: nella prima sezione che si trova nei primi due ambienti di ingresso del Valle (foyer ed ex-bar), si mostrano il lungotevere con le immagini dell’artista con Piazza Tevere a cura di Valeria Sassanelli per l’Associazione Tevereterno, che racconta con video di Gianluca Rame il prossimo progetto artistico site specific e sociale Beyond Triumphs and Laments.
Mentre nella seconda sezione della mostra, posta nella platea del Valle, scorrono le immagini luminose dell’l’installazione multimediale Quello che non ricordo: a cura degli artisti Luca Brinchi e Daniele Spanò, che trasferiscono all’interno della sala la trasposizione in video dell’opera attraverso una coreografia per vento, figure e suoni. Il visitatore si trova così di fronte a teli leggeri mossi da soffi d’aria che ospitano le immagini e suoni di strumenti a fiato, nell’intento di trasformare il teatro quasi in un organismo vivente, in continua corrispondenza con il fiume di Roma.
Informazioni
L'opera è sempre visibile liberamente fino alla sua lenta scomparsa.
La visuale migliore è dai muraglioni di Lungotevere dei Tebaldi o dalla riva opposta a quella dell'opera stessa.