
Operaia, attrice, sarta, attivista, poliglotta, con il volto delicato e l’espressione malinconica: Assunta Adelaide Luigia Modotti, detta Tina, nasce a Udine nel 1896 e muore a Città del Messico nel 1942, nella terra che l’ha conquistata, che ha amato e che ha straordinariamente raffigurato nelle sue fotografie.
Attenzione al dettaglio, dignità, sensibilità, arte e vita che si mescolano: i suoi scatti ci raccontano uno spirito emancipato, libero e potentemente femminile, una personalità poliedrica animata da un temperamento fortissimo e appassionato con il quale esplora la vita e il mondo senza apparente paura e con infinita partecipazione.
La mostra, a cura di Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga, è divisa in quattro sezioni e include opere che provengono, tra gli altri istituti, dall’Instituto de Investigaciones Estéticas (IIE) e dal Fondo “Manuel Toussaint” dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) di Città del Messico. Legate dal fil rouge dell’Eros della rivoluzione, le 38 opere in mostra esplorano il desiderio, gli ideali, la determinazione, i simbolismi di una donna che considerava la fotografia come “il mezzo più eloquente e diretto per fissare e registrare l’epoca attuale”.
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Prorogata fino al 30 agosto
