Se classico è ciò che resiste al tempo e se tale può essere definito il patrimonio musicale che fa riferimento all’era di Haydn, Mozart e Beethoven, oggi l’espressione musica classica viene comunemente utilizzata per definire un repertorio che si distingue da quello pop, jazz, folk, e dalla cosiddetta musica di consumo. All’interno di questa complessa geografia di definizioni, nel programmare la rassegna abbiamo scelto di orientarci verso una proposta che, seppure nel contesto di un ampio contenitore che potremmo definire musica da concerto, contemplasse la compresenza di brani provenienti da tradizioni culturali tra loro diverse, cercando di evocare un senso più ampio di classicità. I programmi riflettono la scelta di diversi criteri: affiancamento di repertori sulla base di affinità timbriche o per contrasto stilistico, brani tratti dal repertorio classico avvicinati ad altri meno conosciuti dal grande pubblico, musiche di tradizione accanto a brani di musica pop, jazz e composizioni di autori a noi contemporanei. Ciascun ascoltatore sceglierà il percorso da lui preferito, all’interno del quale egli potrà aggirarsi come se si trovasse in una scuola di musica, dalle cui aule trapelano suoni appartenenti a linguaggi e timbri diversi.
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