Redi Hasa violoncelloBijan Chemirani percussioniRami Khalifé pianoforteUn incontro tra sonorità, mondi e culture geograficamente distanti tra loro si traduce in una sinergia musicalmente inedita. Un viaggio sensoriale che assapora il fascino impervio di città e paesaggi remoti, restituendo immagini, sapori e colori differenti nell’immaginario dell’ascoltatore. Un’analisi meditativa che rispecchia l’animo di ognuno dei musicisti. Un conglomerato di sonorità ricercate, a tratti estatiche, per certi versi ipnotiche e leggermente cupe vengono esplorate sapientemente attraverso gli strumenti del trio. Può la bellezza salvare il mondo? Una sfida impervia, alla quale hanno lavorato tre virtuosi della musica internazionale, riunendosi per cercare di elaborare un antidoto. La risposta è racchiusa in un repertorio strumentale di rara finezza, in grado di contrapporre il potere curativo della musica ai veleni del nostro tempo. Maestro dello zarb iraniano e delle percussioni persiane, Bijan Chemirani fonde un’inedita scienza del ritmo, influenzata da metriche jazz e suoni del Mediterraneo, a quella del violoncellista albanese Redi Hasa - noto per il suo lavoro di rilancio della musica tradizionale del Sud Italia, ma anche per la sua collaborazione con Maria Mazzotta, Ludovico Einaudi e Robert Plant - e al libanese Rami Khalifé, che sfuma magistralmente i confini tra classica ed elettronica sui tasti del suo pianoforte. Le strade di questi musicisti si erano già incrociate in passato, ma è stato solamente poco prima dello sfociare della pandemia, quando il tempo sembrava essersi fermato, in uno studio in Puglia vicino a Lecce, che le loro visioni hanno trovato un punto di incontro. Immersi in questo magnifico luogo inondato di luce, i tre musicisti si sono ritrovati nell'autunno del 2024 per registrare il loro progetto d’esordio L'Antidote. “La musica è un antidoto alla realtà, che a volte è segnata da delusioni e sogni infranti”, spiega Rami Khalifé. “Ha un effetto terapeutico sulla mente e sul corpo: ci calma, ci dà speranza, ci guarisce e ci aiuta a vedere le cose sotto una nuova luce. La musica trascende tutto”. Nel loro athanor, i tre “alchimisti” hanno prima riversato il loro eccezionale dono fatto di improvvisazione, elemento chiave nella composizione di questo disco, che fa a meno di schemi, formule e partiture. Lontani da qualsiasi forma di egocentrismo, Bijan, Redi e Rami si pongono in ascolto l'uno dell'altro, tessendo paesaggi poetici che racchiudono scorci su un Oriente plurale, in equilibrio tra le loro geografie native. “L'Antidote è un'isola dove abbiamo potuto incontrarci e suonare una musica che ci assomiglia e ci unisce al di là delle nostre individualità”, dice Bijan Chemirani, che maneggia zarb, daf, calabash e saz lafta con l'umiltà di un saggio. Rami Khalifé dà voce alla sua arte utilizzando un pianoforte a coda, mentre Redi Hasa, fa cantare il suo violoncello, a sua volta minimalista, barocco o tormentato. Sperimentazione e tradizione si fondono grazie a un sapiente uso dell'elettronica, della distorsione e di vari effetti applicati allo strumento acustico. “Per me la musica è un respiro, un'aria, un incontro. Io, Rami e Bijan ci siamo trovati, e attraverso il linguaggio della musica abbiamo imparato a conoscerci e a raccontare le nostre storie. Sono nati colori bellissimi, radicati nelle terre di Bijan, Rami e nella mia, l'Albania” afferma Redi Hasa.
Informazioni
Rappresentazione: il 11/11/2025 alle 21:00:00
