Tina Modotti. Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi

La mostra Tina Modotti, Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi, che apre nella sala del Pianoforte del Museo di Roma in Trastevere, racconta la vita e l’opera della fotografa, attrice e attivista politica italo-americana attraverso circa 60 tra fotografie, lettere, testi, documenti e articoli.

Le opere esposte illustrano il percorso di questa donna, fotografa della realtà sociale messicana, nonché figura di grande rilievo che accomuna la cultura italiana e quella messicana, inserendola nel contesto degli ambienti culturali dell’epoca e del Partito Comunista Messicano, fino ad arrivare anche alle ultime foto scattate durante l’esilio di Berlino nel 1930. Ad integrazione della mostra, sono presenti numerosi documenti che contribuiscono a illustrare le vicende umane e politiche di Tina Modotti dell’ultima fase, che la videro componente del Partito Comunista, nonché Dirigente delle Brigate Internazionali del Soccorso Rosso, fino alla morte, avvenuta a Città del Messico nel 1942 a soli 45 anni.

Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942) è stata un’artista poliedrica e rappresentativa del XX secolo; emigrata negli Stati Uniti da giovane, lavorò inizialmente in una fabbrica tessile prima di trasferirsi a San Francisco, dove intraprese una breve esperienza nel teatro e nel cinema. A San Francisco conobbe il fotografo Edward Weston, che divenne il suo compagno e mentore. Nel 1923 si stabilì con lui in Messico, immergendosi nel contesto dell’ambiente artistico e politico dopo la rivoluzione, proprio in questo periodo sviluppò uno stile fotografico peculiare, caratterizzato da rigore compositivo nel trattare soprattutto temi sociali. Tina Modotti aderì infatti al Partito Comunista Messicano nel 1927, i suoi scatti, che vanno dalle nature morte ai ritratti di lavoratori e attivisti, rispecchiano questo crescente impegno politico, dove venne a contatto con figure di spicco come Diego Rivera, Frida Kahlo e Siqueiros. Espulsa nel 1930 per le sue attività politiche, visse a Berlino e a Mosca, collaborando con il movimento comunista internazionale; a partire dal 1936 partecipò alla Guerra Civile Spagnola con le Brigate Internazionali, in qualità di infermiera e propagandista. Dopo la sconfitta dei repubblicani, rientrò in Messico sotto falsa identità. Morì nel 1942 in circostanze poco chiare, ufficialmente per un infarto. La sua produzione fotografica, rivalutata solo postuma, la consacra oggi come pioniera della fotografia sociale e artista promotrice dell’impegno politico attraverso l’arte.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata a cura dell’associazione Storia e Memoria Aps di Albano Laziale, in collaborazione con la Segreteria di Cultura del Governo del Messico, l’archivio della Fototeca Nazionale dell’INAH. Media partner NOIDONNE, servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Foto: Bandiera, 1928, Archivio della Fototeca Nazionale dell’INAH