
Per fronteggiare la pandemia, solo quest’anno sono stati stanziati circa 9 miliardi di euro per i settori della cultura e del turismo.
La crisi ha reso evidente l’importanza l’investimento in cultura in Italia. Questo ha permesso di avere risorse importanti per fronteggiare l’emergenza e di introdurre ammortizzatori sociali che questi settori non avevano mai avuto, come la cassa integrazione e le indennità speciali da 600 euro prima e 1.000 euro poi per i lavoratori intermittenti e stagionali.
In questa maniera, è stato possibile mappare accuratamente le professionalità dei diversi settori della cultura e dello spettacolo, facendone emergere l’enormità. La scoperta della rilevante potenzialità dell’offerta culturale on line va colta poi come opportunità. Finora è stata proposta in maniera gratuita per favorire la permanenza del contatto del pubblico con il patrimonio culturale, ma in futuro essa potrà integrare l’offerta culturale in presenza a tutto vantaggio di una fruizione più ampia di un prodotto culturale.
L’auspicio, per il Ministro Franceschini, è quello che la crescita di consumi culturali torni più forte di prima al termine della pandemia, come si coglie già da alcuni segnali tra i quali la ripresa del libro registrata negli ultimi mesi.
