
Due graziose teste di angioletti alati sormontano il portale del piccolo oratorio che sorge lungo la trafficata via del Tritone, nei pressi della Fontana di Trevi. Conosciuto anche come Oratorio dell’Angelo Custode (in ricordo della demolita chiesa dell’Angelo Custode) o chiesa della Beata Vergine e di San Giuseppe, l’edificio ha origini tardo cinquecentesche ma sono state le ristrutturazioni e ricostruzioni portate avanti nei due secoli successivi a conferirgli l’aspetto attuale.
Eretto tra il 1576 e il 1596 per la Confraternita del Santissimo Sacramento della vicina chiesa di Santa Maria in Via, autorizzata dal pontefice Gregorio XIII proprio in quegli anni, nel 1681 l’oratorio viene restaurato in forme barocche da Carlo Rainaldi, uno dei protagonisti dell’architettura romana del XVII secolo, autore della bella chiesa di Santa Maria in Campitelli e della facciata di Sant’Andrea della Valle. Meno di cinquant’anni dopo, tra il 1726 e il 1730, su incarico del Cardinal Pietro Ottoboni, protettore della Confraternita, il complesso viene ricostruito da Domenico Gregorini, in collaborazione con altri architetti come De Dominicis, Marchionni e Valadier. Quando poi nell’Ottocento viene aperta via del Tritone, la demolizione del fabbricato a destra della chiesa, speculare a quello tuttora esistente sul lato sinistro, spezza l’armoniosità della struttura dell’intero complesso.
La facciata, elegante e movimentata, è a due ordini, con un gioco di superfici concave e convesse. L’ordine inferiore è decorato, oltre che dalle teste di angioletti, da due statue di marmo che raffigurano la “Fede” e la “Speranza”, opera dello scultore settecentesco Paolo Benaglia. Inquadrato da due colonne e due paraste, e decorato anch’esso con un angioletto alato, il grande finestrone al centro del secondo ordine illumina l’interno della chiesa, a un’unica navata. All’altare maggiore vi è un dipinto settecentesco di Francesco Trevisani che raffigura la Sacra Famiglia. Gli affreschi ottocenteschi di Luigi Martinori che decorano la chiesa sono conseguenza del restauro operato da Tito Armellini tra il 1865 e il 1867.
Foto turismoroma
Informazioni
Durante le celebrazioni non è consentito visitare la Chiesa.
Per gli orari di apertua e le modalità di accesso si suggerisce di verificare contattando l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di S. Maria in Via situato in Via del Mortaro 26 oppure telefonicamente chiamando lo 06 6781300

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