Santa Maria del Popolo è uno degli edifici più significativi del Rinascimento romano, non solo per i suoi caratteri architettonici, ma anche per i dipinti e le sculture che custodisce.
La chiesa sorse nel Quattrocento da una piccola cappella, costruita per volontà di papa Pasquale II a spese del popolo romano, da cui prende il nome, e fu arricchita e modificata nel corso dei secoli per mano di valenti architetti e artisti, tra i quali Raffaello, Bernini, Lorenzetto e Caravaggio.
L'interno a tre navate, a croce latina con volte a crociera, conserva numerose opere d’arte e monumenti funerari.
Tra queste, la più importante è la Cappella Chigi, la seconda a sinistra, realizzata su progetto di Raffaello per il banchiere Agostino Chigi a partire dal 1513, e terminata soltanto tra il 1652 e il 1656, con l’intervento di Gian Lorenzo Bernini per volere di papa Alessandro VII Chigi.
Per la cappella, Raffaello realizzò i cartoni per i mosaici della cupola e il disegno per le tombe a piramide di Agostino Chigi e del fratello Sigismondo, eseguite successivamente da Lorenzetto, Raffaello da Montelupo e Bernini con alcune modifiche.
La Cappella Cerasi, nel transetto sinistro, vicino all’altare, ospita due capolavori di Caravaggio: la Crocifissione di San Pietro, realizzata intorno al 1601, e la Conversione di San Paolo, dello stesso periodo. Le due tele, dipinte ad olio, furono commissionate a Caravaggio nel settembre del 1600 dal proprietario della cappella, Tiberio Cerasi, tesoriere di papa Clemente VIII.
Ad Annibale Carracci fu invece affidata la pala d’altare raffigurante l’Assunzione della Vergine.
Si segnala, infine, la Cappella del Presepio, o della Rovere, realizzata dall’architetto Andrea Bregno, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, e decorata con magnifici affreschi attribuiti a Pinturicchio e alla sua bottega.
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