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Arco di Tito

Foro romano con Arco di Tito
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«SENATUS POPULUSQUE ROMANUS DIVO TITO DIVI VESPASIANI F(ILIO) VESPASIANO AUGUSTO», ovvero, «Il Senato e il popolo romano al divino Tito, figlio del divino Vespasiano, Vespasiano Augusto».

Rivolta verso l’Anfiteatro Flavio, la dedicatio scolpita sull’attico dell’Arco di Tito, il monumento trionfale che con ogni probabilità venne fatto costruire in sua memoria dal fratello Domiziano, ultimo imperatore della dinastia Flavia, ne celebra il successo in Galilea nel 70 d.C. terminato con la distruzione di Gerusalemme.

Situato sulla sommità della Via Sacra, all’interno del Foro Romano e a pochi passi dal Colosseo, una delle mete turistiche più visitate al mondo, l'arco ha un’altezza di 15,40 metri, una larghezza di 13,50 metri e una profondità di 4,75 metri. Rivestito in marmo pentelico e finemente decorato, presenta un’arcata unica ed è più piccolo e più modesto rispetto all’Arco di Costantino e a quello di Settimio Severo, ma la sua storia è altrettanto suggestiva.

Al centro della bellissima volta a cassettoni, un rilievo mostra la rappresentazione dell’apoteosi di Tito mentre, su di un’aquila, ascende al cielo per essere accolto nel mondo degli Dei.

Al suo esterno, il piccolo fregio continuo collocato sotto l’attico rappresenta la processione trionfale e sovrasta le due Vittorie alate poste negli archivolti. Nelle chiavi di volta, invece, sono raffigurate le personificazioni della Dea Roma e del Genio del popolo romano.

Due grandi pannelli a rilievo - 2,04 metri di altezza per 3,85 metri di lunghezza - decorano l’interno dell'arco illustrando i momenti centrali del trionfo di Tito. In uno, il sovrano si trova nella quadriga imperiale condotta dalla dea Roma e viene incoronato dalla Vittoria alata che si trova alle sue spalle; nell’altro, i soldati traportano il bottino di guerra: le trombe d’argento, la mensa dell’arca dell’alleanza e la Menorah, il candelabro a sette bracci.

Proprio per la presenza del candelabro, nel Medioevo l’arco era chiamato “Portico delle Sette Lucerne”.

Fu allora che venne inglobato nella fortezza dei Frangipane, potente famiglia romana, e coronato da una merlatura in mattoni.

Durante il pontificato di Paolo II e di Sisto IV, presero gli interventi di restauro che, nei secoli, lo portarono ad assumere l’aspetto odierno.

I primi videro la demolizione dei palazzi medievali che lo intrappolavano e la realizzazione di un contrafforte. L’arco fu in seguito incorporato nel convento di Santa Francesca Romana, l’antica Santa Maria Nova. Fu restaurato nuovamente nel 1716 durante il pontificato di Clemente XII. Tra il 1821 e il 1823, l’Arco di Tito fu smontato su progetto di Raffaele Stern e Giuseppe Valadier. Quest’ultimo lo rispristinò riparando le parti usurate dal tempo con il travertino, come ricorda l’iscrizione presente sull’attico rivolto verso il Foro Romano. Tra il 1901 e il 1902, il livello stradale fu abbassato per metterne in luce le fondazioni.

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Informazioni

Indirizzo 
POINT (12.488521 41.891448)
Contatti 
Sito web: 
https://parcocolosseo.it/mirabilia/arco-di-tito/
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Location

Arco di Tito, Via Sacra
Via Sacra
41° 53' 29.2128" N, 12° 29' 18.6756" E

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