Nell’ambito di Orbita | Spellbound – Centro di Produzione Nazionale della Danza, in co-realizzazione con Romaeuropa Festival
T.R.I.P.O.F.O.B.I.A
compagnia IVONA
coreografia Pablo Girolami
interpreti Guilherme Leal & Lou Thabart
musica Max Richter (Jacob Kirkegaard, Philip Jeck)
Durata 25 minuti
La paura dei buchi, o meglio, di tutte quelle piccole figure geometriche che vicine tra loro creano dei piccoli fori. Un gioco di immagini basate su accostamenti che si ripetono tridimensionalmente e che provocano un senso di disgusto e repellenza; l’allarme si scatena grazie a un codice intrinseco, elaborato nei secoli dai nostri antenati, che salvaguarda il fobico dal pericolo di essere contagiato da forme parassitarie o di essere ferito da animali velenosi come ad esempio i serpenti. Ansia, angoscia, paura, mille nomi per un’unica dimensione esistenziale: quella di temere di perdere il controllo sul mondo, sul nostro corpo, sull’altro. Il turbamento provocato da queste immagini e sensazioni può sembrare bizzarro per chi, come noi, trova affascinante un alveare strabordante di cunicoli, ma nel momento in cui ci si imbatte in determinate immagini esemplificative della tripofobia, è inevitabile non provare un leggero disagio.Il mezzo tramite il quale si dà forma ad uno scheletro tripofobico è la geometria, che solo grazie al contributo immaginativo della mente umana diventa un varco attivo di paura e di angoscia, riflettendo le insicurezze e le paranoie dell’uomo, spazi senza fondo, dove ogni consapevolezza cade vertiginosamente. Si perde la lucidità e gli occhi si chiudono. Sfidare una paura non è un gioco facile. Anzi, sembra che stare a questo gioco implichi piuttosto l’accettare di non giocare affatto. Con T.R.I.P.O.F.O.B.I.A noi scegliamo di accettare la sfida e di prenderci gioco di lei, trasformandoci in veri e propri parassiti che si insinuano nelle sue gallerie. Siamo due corpi che si incanalano negli schemi ai quali questa fobia fa riferimento. Muovendosi con forme geometriche alternate e precise, ci districhiamo tra i cunicoli bui e privi di aria, accompagnati da elementi altri da noi. Investighiamo il dualismo tra equilibrio e disequilibrio, passivo e attivo, consapevole e inconsapevole. Ma sopratutto il paradosso dell’irrazionalità della paura umana.
JOSE PASQUAL
compagnia IVONA
coreografia Pablo Girolami
interpreti Guilherme Leal & Lou Thabart
musica Max Richter (Jacob Kirkegaard, Philip Jeck)
Durata 25 minuti
Jose-Pasqual, una lettera d’amore a una bambola gonfiabile.
Con il sostegno di Certamen Coreografico de Madrid Paso a 2 e L’estruch Fabrica de creació de les arts en viù.
Il programma potrebbe subire variazioni
Informazioni
Dal 4 al 5 novembre 2022
Ore 21.00
