
Una serata interamente dedicata a Francis Poulenc all’Auditorium Parco della Musica, con dei musicisti d’eccezione: Andrea Oliva al flauto, Francesco Di Rosa all’oboe, Alessandro Carbonare al clarinetto, Francesco Bossone al fagotto, Guglielmo Pellarin al corno e Pietro De Maria al pianoforte.
In programma, tutti capolavori del grande compositore francese, come la Sonata per flauto e pianoforte, l’Elégie per corno e pianoforte, la Sonata per clarinetto e pianoforte, il Trio per oboe, fagotto e pianoforte e il Sestetto.
Si incomincia con la Sonata per flauto e pianoforte, una tra le più celebri composizioni di musica da camera di Poulenc, scritta tra il 1956 e il 1957; a seguire, l’Elégie per corno e pianoforte, opera breve caratterizzata da un solo movimento e scritta in quegli stessi anni, dedicata alla memoria del suonatore di corno Dennis Brain, morto in un incidente d’auto nel 1957.
La Sonata per clarinetto e pianoforte fa parte di un ciclo non completato di sonate per strumenti a fiato: a causa dell’improvvisa morte, Poulenc riuscì a scrivere soltanto questa per clarinetto. Strutturata sul modello tradizionale del genere cameristico, nella Sonata si mescolano suggestioni sonore jazzistiche che hanno reso famosa la produzione di Poulenc. Composto nel 1926, e dedicato al celebre compositore andaluso Manuel de Falla, il Trio per pianoforte, oboe e fagotto è il primo importante successo di Poulenc in ambito cameristico. Il brano, che rispecchia la sua predilezione per gli strumenti a fiato, si rivela in particolar modo brillante nei passaggi pieni di ritmo che esaltano le sonorità dei singoli strumenti.
Si conclude con il Sestetto scritto nel 1939, in cui i fiati e il pianoforte si pongono invece in un continuo dialogo ed emerge la perizia del compositore nel trattare i singoli strumenti in maniera da esaltarne le caratteristiche timbriche. Già dall’inizio si percepisce come la musica di Poulenc, anti-romantica e anti-impressionista, rimandi allo stile popolare e vivace del music-hall e del cabaret, che aprivano ormai a una nuova epoca.
Foto: sito ufficiale dell'Auditorium PDM
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