
Nato a New York nel 1950 e considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea, Roger Ballen vive e lavora in Sudafrica da oltre quarant’anni. Nella mostra ospitata nel Padiglione 9a del Mattatoio di Roma, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, Ballen esplora il rapporto profondo e spesso inquietante tra esseri umani e animali, una ricerca al centro del suo lavoro da oltre due decenni. Grottesche e poetiche, le immagini in mostra evidenziano quanto sia effimera e labile la distinzione tra umano e bestiale, e come l’animale sia al tempo stesso una presenza esterna e una parte intrinseca della psiche umana.
Pensata per lo spazio espositivo del Mattatoio di Roma, la mostra è concepita come un’unica installazione che trasforma l’ex macello dove un tempo venivano uccisi gli animali in un teatro in cui regnano l’assurdo e gli istinti primordiali. La mostra si snoda in tre ambienti offrendo un’esperienza immersiva e al contempo contemplativa dei lavori di Ballen. Dal luminoso spazio introduttivo in cui è esposta una selezione di ventuno fotografie realizzate tra il 1996 e il 2016 si passa a uno spazio centrale immerso nel buio, con otto proiettori asincroni che presentano oltre ottanta fotografie dei principali progetti di Ballen (Outland, Shadow Chamber, Boarding House, Asylum of the Birds e Roger’s Rats), e infine ai lightbox e alle video-animazioni della serie Apparitions.
La disposizione cronologica delle fotografie riflette l’evoluzione del linguaggio visivo dell’artista: da una pratica più propriamente documentaria a un’intensa messa in scena dello spazio fotografico, fino alle creazioni più sperimentali e di impatto pittorico.
In copertina: Roger Ballen, Sheep on Cupboard, 2003.
Informazioni
Padiglione 9A
