
Un viaggio nel tempo tra arte e potere, fede e forza. Curata da Sandro Barbagallo con la collaborazione di Marco Iuffrida, la mostra allestita nelle sale del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo permette di osservare da vicino una collezione rara e preziosa: gli elmi e i mezzi di difesa provenienti dai depositi delle collezioni storiche dei Musei Vaticani, testimoni silenziosi della difesa del pontefice in età moderna e simboli di un potere spirituale che, tra Rinascimento e Barocco, si intreccia con esigenze strategiche, politiche e militari.
Zuccotti utilizzati da archibugieri e moschettieri, elmetti da cavallo ornati con stemmi nobiliari, borgognotte, taschetti e morioni (gli elmetti di origine spagnola ancora oggi portati dalle Guardie Svizzere) appartenuti alle milizie pontificie tra il Cinquecento e il Seicento raccontano la vita degli uomini d’arme in un’epoca contraddistinta da conflitti religiosi, guerre territoriali e riforme istituzionali. Negli anni segnati da eventi traumatici come il Sacco di Roma del 1527, la protezione del pontefice inizia a tradursi in un complesso apparato difensivo che riflette la trasformazione del papato in uno Stato moderno. Pur in assenza di un vero esercito regolare pontificio, nascono corpi scelti (come le Lance Spezzate, i Cavalleggeri e la Guardia Svizzera) e si sviluppa una cultura militare fatta di fedeltà assoluta al pontefice e consapevolezza del proprio ruolo nella difesa della Chiesa. Proprio in questo periodo l’elmo raggiunge la sua massima espressione tecnica e simbolica: le incisioni, i motivi mitologici e i dettagli naturalistici che ornano alcuni esemplari esposti narrano valori, identità e ideologie, coniugando estetica e fede.
Oltre alle armature l’esposizione presenta al pubblico alcune maioliche della Collezione Carpegna decorate con scene di battaglia e un quadro proveniente dal Palazzo Barberini di Castel Gandolfo, il ritratto di Francesco II Colonna, figlio di Stefano IV Colonna, che si era distinto nella difesa di Clemente VII durante il Sacco di Roma. Nella Sala dei Papi è stato inoltre allestito l’arazzo raffigurante la Conversione di Saulo, appartenente alla serie di arazzi degli Atti degli Apostoli destinati a ornare la parte inferiore delle pareti della Cappella Sistina. Il biglietto per il Palazzo Papale di Castel Gandolfo include l’accesso a tutte le mostre in corso, al Giardino del Moro e al Giardino Segreto.
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