
Il Parco archeologico del Colosseo ospita la mostra Magna Mater. Tra Roma e Zama, un progetto espositivo internazionale che unisce e lega insieme archeologia, mito e cooperazione culturale tra i paesi di Italia e Tunisia.
Tema dell’esposizione è la figura della Magna Mater – la Grande Madre – antichissima divinità ancestrale conosciuta con diversi nomi - Kubaba, Cibele, Kybele, Meter Theon - e venerata per oltre un millennio in Anatolia, Grecia, Roma e in tutta l’area mediterranea in generale. La mostra ne mette in luce origini e trasformazioni, dal culto frigio delle origini all’adozione ufficiale a Roma nel 204 a.C., quando – secondo il responso dei Libri Sibillini – la sua immagine aniconica fu trasferita da Pessinunte al Palatino, diventando simbolo di salvezza e di rinascita perenne per l’Urbe.
Il percorso espositivo si articola attraverso sei sedi all’interno del Parco, offrendo un itinerario nella storia e nella diffusione del culto della Magna Mater. Particolarmente interessante è la sezione allestita nel Tempio di Romolo, che presenta per la prima volta al pubblico le opere provenienti dagli scavi di Zama Regia: si tratta di evidenze archeologiche di valenza straordinaria relative alla presenza del culto della Magna Mater nel Nord Africa romano. All’interno della Curia Iulia invece allarga la prospettiva alle province dell’Impero, come l’Egitto, le Gallie, la Tracia e la Britannia, con una riflessione sulla diffusione e trasformazione del culto in epoca tardoantica. Sul Palatino, alle Uccelliere Farnesiane invece, i visitatori possono esplorare le radici orientali della dea e la loro trasmissione nel mondo greco ed ellenistico, con un focus particolare sul carattere misterico del culto. Nel Tempio della Magna Mater inoltre, è ospitata una sezione dedicata all’introduzione del culto a Roma durante la Seconda guerra punica, che sottolinea i risvolti politici e storici dell’evento. Al Ninfeo della Pioggia si può ammirare un’installazione che restituisce suoni, gesti e simboli della ritualità romana legata al culto, molto coinvolgente dal punto di vista emotivo. Al Museo del Foro Romano infine, la mostra si conclude con una selezione di opere d’arte che illustrano la fortuna iconografica, letteraria e filosofica della dea tra Rinascimento e Seicento.
Promossa dal Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine Tunisien, la mostra è curata da Alfonsina Russo, Tarek Baccouche, Roberta Alteri, Alessio De Cristofaro e Sondès Douggui-Roux con Patrizio Pensabene, Aura Picchione e Angelica Pujia.
Foto: locandina ufficiale della manifestazione
Informazioni
I siti nei quali è allestita la mostra hanno i seguenti orari (fino al 30 settembre):Curia 9.00-18.15 (ultimo ingresso 18.00)Uccelliere 9.00-18.30 (ultimo ingresso 18.15)Ninfeo Pioggia 9.00-18.15 (ultimo ingresso 18.00)Museo Boni 9.00-18.45 (ultimo ingresso 18.15)Tempio di Romolo 9.00-18.30 (ultimo ingresso 18.15).Dal 1° ottobre al 26 ottobre saranno anticipate le chiusure di 45’.Dal 27 ottobre al 5 novembre l’orario sarà ulteriormente ridottoLa mostra è chiusa nei giorni: 6 luglio, 3 agosto, 7 settembre, 5 ottobre, 2 e 4 novembre 2025
