Alzando lo sguardo verso la cupola del Planetario, costruiamo un suggestivo parallelo visivo fra la mappa del mondo e quella del cielo, che si sovrappongono e si delineano di pari passo al procedere delle scoperte geografiche.
I grandi viaggi di esplorazione rivelarono agli europei, di riflesso, anche le sconosciute stelle del sud, rimaste nascoste al loro sguardo per millenni, oltre la linea dell’orizzonte meridionale. Astri come le Nubi di Magellano conservano una connessione indelebile all’epopea delle spedizioni navali intorno al mondo. Grazie alla competenza storica di Giangiacomo Gandolfi ricostruiamo come, spingendosi verso sud, gli astronomi al seguito dei navigatori abbiano progressivamente scoperto il magnifico cielo australe, e lo abbiano poi decorato di costellazioni che nei loro soggetti – strumenti di navigazione, luoghi e animali esotici - riecheggiano l’esplorazione di nuovi continenti. Gli astronomi del Planetario, Gianluca Masi e Stefano Giovanardi, proiettano nello spazio gli orizzonti misteriosi dove si arresta la nostra conoscenza, verso la ricerca di altri pianeti abitabili e il problema dell’orizzonte cosmico. La mappa del cielo si definisce parallelamente a quella della Terra, e la completa: proprio come nelle intenzioni di Fra Mauro, rievocate attraverso le sue meditazioni nelle pagine di James Cowan, “Il Sogno di Disegnare il Mondo”.
Nell'ambito del Festival delle Scienze Roma 2022
A cura di: Stefano Giovanardi, Giangiacomo Gandolfi, Gabriele Catanzaro, Gianluca Masi
Ospite: Giangiacomo Gandolfi (INAF)
In collaborazione con: Museo Galileo, INAF, CNR per il Festival delle Scienze di Roma 2022
Informazioni
Domenica 27 novembre 2022
ore 18
