
Cerco di creare un dialogo con il luogo: io lo esploro, lui mi rimanda delle cose.
Gabriele Basilico
Le metropoli come organismi viventi e pulsanti, viste attraverso l’obiettivo di Gabriele Basilico, il grande fotografo di scenari urbani, scomparso nel 2013.
Sviluppo, trasformazione, stratificazioni storiche, periferie, analogie e differenze in circa 270 immagini, esposte al Palazzo delle Esposizioni, che raccontano le numerose città fotografate: da Milano a Roma, da Lisbona a Parigi, da Berlino a Buenos Aires, da Gerusalemme a Londra, da Tel Aviv a Istanbul, da Rio de Janeiro a Mosca, da San Francisco a New York, da Shanghai a Beirut, in una vibrante panoramica dagli anni Settanta ai Duemila.
L’amore per le città di tutto il mondo di Gabriele Basilico era grande. Laureato in architettura, l’artista milanese si dedica subito alla fotografia di indagine sociale che, in seguito, lascia progressivamente spazio alle influenze architettoniche, rendendolo il primo, vero fotografo di spazi urbani.
Stile documentario, fabbriche, porti, geometrie, progresso e devastazione. E poi assenza di persone, perché le persone distraggono dal paesaggio, «perché la presenza di una sola persona enfatizza il vuoto e fa diventare un luogo ancora più vuoto». E poi molto bianco e nero, perché anche il colore spesso è distrazione, distrae dalla linearità, dalle forme, dai vuoti dello spazio. Diversi punti di vista, indagine della forza trainante, delle emozioni, dei significati degli spazi trasformati dall’uomo: questa è la testimonianza di Basilico, un’opera costantemente accompagnata da una notevole serie di contributi scritti.
Metropoli è una straordinaria narrazione antologica e appassionata del suo fare fotografia, del suo pensiero, degli spazi dell’uomo: luoghi devastati e rinati, opulenti o abbandonati, frammentati, dal fascino inusuale. Un racconto temporale fotografico imperdibile sulle città e sull’opera del fotografo che misurava lo spazio.
Immagine: Gabriele Basilico, Rio de Janeiro, 2011. © Archivio Gabriele Basilico
Informazioni
Dal 25 gennaio al 13 aprile 2020
Domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
Lunedì chiuso
