






Dopo la tappa milanese, la mostra curata da Giovanni Castagnoli, con Alessandra Capodiferro, responsabile del Museo di Palazzo Altemps che la ospita, mette insieme 26 dipinti e una ampia selezione di carte e acquerelli che abbracciano più di trent’anni di attività del pittore ferrarese Filippo De Pisis, esplorando una vicenda creativa non ancora sufficientemente riconosciuta in tutto il suo valore.
Protagonista della pittura italiana tra le due guerre, poeta e pittore dal talento versatile, Filippo de Pisis (Ferrara 1896 - Milano 1956) è una figura senza confronti nel Novecento italiano. Le opere in mostra sottolineano il suo interesse per l’archeologia e la passione nutrita nei confronti dell’arte antica e della statuaria greca e romana. Di ciò sono splendida testimonianza capolavori come Le cipolle di Socrate, 1926, L’archeologo, 1928, Il piede romano, 1936 o, ancora, numerosi disegni con la loro esaltazione del motivo del nudo virile.
Instancabile viaggiatore, Filippo de Pisis ha anche vissuto e lavorato a Roma: una delle tappe, insieme a Milano, Venezia, il Cadore e soprattutto Parigi e Londra, che ha contribuito a creare una personale narrazione che non ha mai ceduto a correnti artistiche. Le vivaci vedute cittadine, i paesaggi ariosi delle montagne a lui care, gli intensi ritratti capaci di cogliere la personalità della figura descritta e le inusuali combinazioni di nature morte hanno sempre risposto a uno stile decisamente individuale.
Informazioni
Dal 17 giugno al 20 settembre 2020
Per i giorni e gli orari di apertura, le modalità di accesso, l'acquisto biglietto, le info per gruppi:
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