
In coincidenza con gli ultimi mesi del Giubileo del 2025, la Sovrintendenza Capitolina presenta la mostra 1350. Il Giubileo senza papa, ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, dedicata alla celebrazione di questo evento che intreccia fede, storia e cultura insieme, armonizzandole. Visitando la mostra, il pubblico ha l’opportunità di rivivere questo intenso momento storico: le opere d’arte in esposizione, spesso poco conosciute, provenienti da prestigiose collezioni italiane e internazionali, raccontano storie di fede e di vita di figure chiave e persone comuni che vissero questi avvenimenti straordinari.
La mostra narra le vicende storiche legate al secondo Giubileo della storia stabilito dal Comune di Roma – e già costituito nel 1143 – il quale nel 1342 inviò ambasciatori ad Avignone per ottenerne l’indizione per l’anno 1350. Il secondo Giubileo, a differenza del primo che era stato celebrato nel 1300 per volere di papa Bonifacio VIII, fu caratterizzato dall’assenza del papa dalla città eterna a causa della cosiddetta “Cattività avignonese” (1309-1377), un periodo in cui i pontefici, essendo tutti francesi, risiedettero ad Avignone. Tra i sostenitori più illustri e importanti dell’indizione spiccano figure come Cola di Rienzo, che poco dopo sarebbe diventato protagonista indiscusso della scena politica romana, e Francesco Petrarca, il quale profondamente affascinato da Roma, vi fu presente più volte. All’interno della mostra, un’attenzione particolare è infatti riservata ai due protagonisti dell’epoca che furono proprio Cola di Rienzo e Francesco Petrarca.
Cola di Rienzo è raffigurato nel disegno di Palagio Pelagi mentre spiega le antiche epigrafi ai Romani, testimoniando il suo contributo alla riscoperta e alla celebrazione del passato romano; Francesco Petrarca invece, ammiratore di Roma, viene citato attraverso opere che ne sottolineano il mito e le gesta, rivelando come la sua presenza abbia influenzato la cultura e la politica dell’epoca. Queste figure, insieme ad altre, contribuiscono a connotare la mostra di una profondità narrativa che rende il racconto storico avvincente e accessibile a tutti.
Il Giubileo del 1350 fu inoltre caratterizzato da drammi e momenti bui: prima la Peste Nera del 1348 che colpì duramente la popolazione europea, Roma inclusa, alla quale seguì il devastante terremoto del settembre 1349. Queste calamità, presentate nella mostra, sono affiancate da aspetti della vita quotidiana dei cittadini romani di quel tempo; i manufatti e i reperti storici esposti documentano a questo proposito con dettagli lo stile di vita e le innumerevoli difficoltà affrontate dalla cittadinanza.
Inaspettatamente, alcuni di questi manufatti sono stati recuperati appositamente per la mostra senza essere mai stati esposti al pubblico prima d’ora. La mostra si chiude con la sezione riguardante il ritorno del papa a Roma e il ruolo rilevante giocato da santa Caterina da Siena. La narrazione è arricchita da modellini del XVIII secolo, che illustrano un progetto decorativo per la chiesa di Santa Caterina da Siena. L’esposizione ci restituisce quindi l’affresco di un’epoca, intrecciando storia, arte e cultura in un mosaico ricco e variegato.
Foto: Cola di Rienzo che spiega le antiche epigrafi ai Romani, inv.277, disegno acquerellato su carta, 1829. Roma, Galleria Carlo Virgilio & C.
Informazioni
Dal 9 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026
Tutti i giorni 9.30-19.30
24 e 31 dicembre 9.30-14.00
1° gennaio 2026 (apertura posticipata da definire)
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: 25 dicembre
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