Sant'Anselmo all'Aventino

Situata sul Colle Aventino, di fianco alla splendida Villa Magistrale del Sovrano Ordine di Malta, la chiesa è realizzata in un semplice ed elegante stile romanico, pur essendo di fine Ottocento.

Sant’Anselmo sorge sui resti di una domus romana, probabilmente quella di Pactumeia Lucilia, da cui proviene lo splendido mosaico (II – III secolo d.C.) con “Scene del mito di Orfeo” visibile nel monastero. 

La sua storia inizia nel 1893, quando, su iniziativa di papa Leone XIII, l’Ordine dei Benedettini affidò all’architetto Francesco Vespignani, su progetto dell’abate Ildebrando De Hemptinne, i lavori per la costruzione di un complesso, che includeva l’edificio di culto e l’annesso collegio internazionale. I lavori terminarono nel 1900 e la chiesa fu dedicata a Sant’Anselmo, dottore della chiesa e arcivescovo di Canterbury. 

Dopo un breve viale alberato, si arriva all’entrata dell’edificio, preceduto da un quadriportico dove, in lato di un rettangolo di prato, è posta una suggestiva statua in bronzo del Santo, opera dello scultore svizzero Albert Wider.

La chiesa, alla cui destra si staglia il grande campanile a trifore, quadrifore e pentafore, fu rinnovata agli inizi degli anni Cinquanta su progetto dell’architetto svizzero Fritz Metzger e presenta un interno rigoroso a tre navate, separate da due file di colonne ioniche, sovrastato da un soffitto ligneo.

Marcus Du Four, monaco iconografo belga, è l’autore della croce, realizzata nel 2010, sospesa sull’altare centrale, mentre, al monaco tedesco Radbous Commandeur si devono i mosaici dell’abside. Le decorazioni raffigurano due angeli nell’atto di sorreggere la croce gemmata con un drappo e, al centro, l’immagine di Gesù giovane e senza barba, su cui la mano di Dio si protende con una corona, affiancata dai Santi Benedetto e Anselmo.

La chiesa è particolarmente nota per gli emozionanti canti gregoriani eseguiti dai monaci benedettini durante le celebrazioni liturgiche ed è, inoltre, una tra le chiese più amate per la celebrazione dei matrimoni.