Catacombe di Domitilla

Le Catacombe di Domitilla si trovano lungo l’antica via Ardeatina e sono tra le più vaste di Roma; la loro origine risale ad alcuni sepolcreti costruiti su terreni appartenenti a Flavia Domitilla, imparentata con la famiglia imperiale di Vespasiano. 

Il cimitero sottoterraneo si sviluppò tra il II ed il III secolo d.C. e include, oltre alle gallerie e corridoi distribuiti su quattro differenti livelli, una basilica semi-ipogea costruita alla fine del IV secolo durante il pontificato di papa Damaso e dedicata ai santi Nereo e Achilleo, martirizzati sotto Diocleziano e sepolti sotto l’area absidale. La basilica è costituita da tre navate, precedute da un nartece, separate da due file di quattro colonne. Dell'altare maggiore, l'unica colonnina superstite è decorata con la decapitazione di Achilleo, soggetto molto raro nell'arte cristiana. Dietro l'abside vi è un cunicolo con un affresco raffigurante Santa Petronilla in atteggiamento di orante, che introduce in cielo la defunta Veneranda. Sotto la basilica, si trovano le catacombe con sepolture di diverso tipo: loculi, arcosoli e cubicoli, molti dei quali affrescati. 

Composto da un'ampia galleria, su cui si aprono quattro grandi nicchie ospitanti i sarcofagi dei membri più importanti della famiglia, l’Ipogeo dei Flavi è, di fatto, il nucleo più antico dell’intero sepolcreto e risale alla fine del II secolo d.C. Fra le altre sepolture, di particolare rilievo: il Cubicolo di Ampliato, con pitture di soggetto pagano e un cubicolo con un affresco del III secolo raffigurante il Cristo Buon Pastore. 

La sezione delle catacombe detta "della Madonna", presenta diversi affreschi del III e IV secolo, tra i quali spicca quello dell’Epifania, raffigurante quattro Magi che si avvicinano alla Vergine con il Bambino.

Foto: sito ufficiale delle Catacombe di Domitilla