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I luoghi di Anna Magnani

Anna Magnani

Anna Magnani è considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia del cinema.

Nasce a Roma il 7 marzo 1908. La madre, Marina Magnani, la affida, alle cure della nonna materna e si trasferisce ad Alessandria d’Egitto. La piccola Anna cresce con la nonna nella centralissima via di San Teodoro, tra il Campidoglio e il Palatino. Quando, più tardi, scoprirà il nome del padre (Pietro Del Duce) che non l’aveva mai riconosciuta dichiarerà, con un velo di ironia, di non voler essere la “figlia Del Duce”.

Da bambina inizia lo studio del pianoforte all’Accademia di Santa Cecilia, ma lo abbandonerà per la recitazione. Nel 1926 è ammessa alla Reale Scuola di Recitazione Eleonora Duse, tra gli esaminatori c’è Silvio D’Amico, che ne intuisce subito le spiccate doti di attrice.

Lascia la Scuola a metà del secondo anno per calcare le scene teatrali, scritturata da varie compagnie fino al suo incontro con il teatro leggero, dove può mettere in atto le sue qualità: passione, sfrontatezza, eleganza e musicalità.

Il debutto di Anna Magnani nel cinema avviene nel 1934 con il film La cieca di Sorrento, di Nunzio Malasomma, ma ne rimane delusa, mentre il teatro continua a riservarle sorprese e soddisfazioni. Dall’incontro con Totò nascono i personaggi comici di Gagà e Gagarella, per lo spettacolo di rivista (un’evoluzione del teatro di varietà) Quando meno te l’aspetti (1940) di Michele Galderi. In Campo de’ Fiori (1943) di Mario Bonnard recita al fianco di Aldo Fabrizi e Peppino de Filippo. Con Roma Città Aperta (1945) di Roberto Rossellini, Anna Magnani vince il suo primo Nastro d’Argento e raggiunge una fama mondiale. Seguiranno interpretazioni magistrali come in L’Onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa e nel film in due episodi L’Amore (1948) di Rossellini. Nel 1949 interpreta il ruolo di Maddalena per il film Vulcano diretto da William Dieterle. Si susseguono successi e riconoscimenti: con Bellissima (1951) di Luchino Visconti vince il quarto Nastro d’Argento e La Rosa Tatuata (1955), film di Daniel Mann, le fa guadagnare un Oscar come miglior attrice protagonista (la prima attrice non di lingua inglese a ricevere il premio). Nel 1958, oltre al riconoscimento internazionale al Festival di Berlino come migliore attrice per aver interpretato Selvaggio è il vento (1957) di George Cukor, ottiene anche il suo primo David di Donatello. Continuerà a spaziare da ruoli comici (e amari), come in Risate di gioia (1960) di Mario Monicelli, che porta sul grande schermo la straordinaria coppia Totò-Magnani, a quelli più drammatici in Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini. L’amore per il teatro non la abbandona e vi farà ritorno con lo spettacolo La Lupa (1965) di Giovanni Verga, per la regia di Franco Zeffirelli, e con Medea (1966) di Jean Anouilh, diretta da Gian Carlo Menotti.

Nannarella, come tutti la chiamavano, muore il 26 settembre 1973 all'età di 65 anni.

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Centro

Palazzo Altieri
Via degli Astalli, 19
Residenza storica della famiglia Altieri, tra cui il cardinale Emilio Altieri, divenuto poi Papa Clemente X nel 1670. In un attico del seicentesco palazzo Anna Magnani ha vissuto circa vent’anni.

Via Margutta, 51
Roma città aperta, Roberto Rossellini (1945)
Don Pietro (Aldo Fabrizi) compie la missione affidatagli da Manfredi (Marcello Pagliero), dirigente comunista impegnato nella Resistenza e ricercato dalla Gestapo, di ritirare nella tipografia clandestina de “l’Unità” una somma destinata ad un gruppo partigiano e a consegnarla ad un altro intermediario.

Via Borgognona
Bellissima, Luchino Visconti (1951)
La strada dove Alberto Annovazzi (Walter Chiari) ritira la Lambretta acquistata con le 50.000 lire chieste a Maddalena (Anna Magnani) per “garantire” che la figlia superi il provino del film di Alessandro Blasetti.

Basilica di Sant’Andrea della Valle
Piazza Vidoni, 6
Risate di gioia, Mario Monicelli (1960)
Una delle scene finali del film in cui Gioia (Anna Magnani) e Umberto (Totò), dopo essere stati cacciati dalla villa dei tedeschi, si riparano in chiesa a causa di un temporale improvviso. In questa occasione Gioia si accorge che Lello (Ben Gazzara) ha appena rubato una collana alla statua della Madonna.

Campo de’ Fiori
Campo de’ Fiori, Mario Bonnard (1943)
Davanti alla fontanella di Campo de’ Fiori si svolge la scena di uno dei tanti litigi e battibecchi tra la verduraia Elide (Anna Magnani) e il pescivendolo Peppino (Aldo Fabrizi) e in cui Sora Peppa, la portiera (Olga Capri), arriva portando in braccio il piccolo Carletto (Cristiano Cristiani).

Piazza dei Mercanti
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
Mamma Roma (Anna Magnani), con un raggiro, fa in modo che il signor Pellissier (Vittorio La Paglia), proprietario di una trattoria a Trastevere (oggi famoso ristorante), assuma suo figlio come cameriere. Insieme alla complice Biancofiore (Luisa Loiano) osserva orgogliosa Ettore (Ettore Garofolo), mentre serve ai tavoli della trattoria e si commuove.

Porta Portese
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
Nel rinomato Mercato di Porta Portese, Ettore (Ettore Garofolo), all’insaputa della madre, vende alcuni dischi, tra cui Violino Tzigano, a Gennarino il Trovatore (Emanuele di Bari).  Sullo sfondo è visibile la facciata del complesso di San Michele a Ripa Grande che ospitava il carcere minorile e uno scorcio dell’Altare della patria.

Porto Di Ripa Grande
Risate di gioia, Mario Monicelli (1960)
Il giorno di Ferragosto Gioia (Anna Magnani), che indossa ancora i vestiti del Capodanno, esce di prigione e trova Umberto (Totò) ad aspettarla. Presi dall’euforia, mentre fantasticano sul loro futuro nel cinema, chiamano un taxi ma scendono pochi metri dopo davanti alla scalinata di Porto di Ripa Grande.

Stazione Termini
L’ultima carrozzella, Mario Mattoli (1943)
La canzonettista Mary Dunchetti (Anna Magnani) arriva alla Stazione Termini a bordo della carrozza del vetturino romano Antonio Urbani, detto Toto (Aldo Fabrizi). Quella che si vede a piazza dei Cinquecento è la facciata della vecchia stazione, opera del 1867 di Salvatore Bianchi, sostituita da quella attuale, inaugurata nel 1950, caratterizzata da un’ardita pensilina opera di sei architetti guidati da Annibale Vitellozzi ed Eugenio Montuori e chiamata, per la sua linea, il Dinosauro.

Piazza della Repubblica
Risate di gioia, Mario Monicelli (1960)
Gioia (Anna Magnani) aspetta, invano, gli amici con cui trascorrere il veglione di Capodanno davanti alla Fontana delle Naiadi, luogo dell’appuntamento mancato. “Gli amici”, infatti, quando si accorgono che con Gioia sarebbero stati in tredici al veglione, cedono alla superstizione e decidono di lasciarla da sola. Durante l’attesa, vede scendere da una macchina un elegante turista un po’ brillo che si avvicina alla fontana e lancia una monetina, pensando di trovarsi di fronte alla Fontana di Trevi.

Pigneto

Via Montecuccoli
Roma città aperta, Roberto Rossellini (1945)
Mentre insegue, con urla disperate, la camionetta su cui è stato deportato l’amato Francesco (Francesco Grandjacquet), Pina (Anna Magnani) viene falciata a morte dai mitra nazisti. Spira tra le braccia di Don Pietro (Aldo Fabrizi), mentre il figlio grida per il dolore.

Circonvallazione Casilina
Roma città aperta, Roberto Rossellini (1945)
La strada dove Pina (Anna Magnani) si confessa con Don Pietro (Aldo Fabrizi) riguardo al suo passato e confida le sue preoccupazioni per il matrimonio con Francesco, più giovane di lei, vedova e con un figlio.

Casal Bertone
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
È la casa dove vive Mamma Roma (Anna Magnani) insieme al figlio Ettore (Ettore Garofalo), prima di abbandonare la vita di strada e trasferirsi in un appartamento della periferia di Roma. É il Palazzo dei Ferrovieri, in        Piazza Tommaso de Cristoforis, riconosciuto esempio di edilizia popolare della fine degli anni Venti, detto anche "dei cervi", rappresentati sopra l'ingesso principale.

Cinecittà

Studi cinematografici di Cinecittà
Bellissima, Luchino Visconti (1951)
Maddalena Cecconi (Anna Magnani) accompagna la piccola Maria (Tina Apicella) a Cinecittà dove cercano una bimba per il prossimo film di Alessandro Blasetti, ed è disposta a tutto perché la figlia superi il provino.

Via Appia Nuova
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
Mamma Roma (Anna Magnani) ed Ettore (Ettore Garofolo) fanno un giro con la motocicletta appena comprata, tra le vie del quartiere Tuscolano, da cui si scorgono le rovine del Parco degli Acquedotti. Qui, in un appartamento di un palazzo popolare, Mamma Roma si è trasferita per cambiare vita e offrire nuove opportunità al figlio.

Lucio Sestio
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
Dopo essersi trasferita nel nuovo quartiere, Mamma Roma (Anna Magnani) apre la sua bancarella di frutta e verdura. Anche in questa scena si scorge sullo sfondo il Parco degli Acquedotti, non molto distante dagli studi di Cinecittà.

Parco degli Acquedotti
Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini (1962)
Ettore (Ettore Garofolo), in compagnia di altri ragazzi del quartiere, conosce Bruna (Silvana Corsini) nei pressi dei ruderi di Villa delle Vignacce, così chiamata probabilmente per le anfore dette “pignacce”, tuttora visibili nelle volte. Di lì a poco, farà ritorno nello stesso luogo, ma senza più gli amici e sotto lo sguardo divertito di tre ragazze improvvisa un gioco di equilibrio.

Ostiense

Basilica di San Paolo fuori le Mura
Bellissima, Luchino Visconti (1951)
Maddalena Cecconi (Anna Magnani) e la piccola Maria (Tina Apicella) tornano, piene di speranza, dal provino fatto a Cinecittà. Sullo sfondo si riconosce la Basilica di San Paolo fuori le Mura.

Stazione Piramide Linea B Metropolitana
Risate di gioia, Mario Monicelli (1960)
Gioia (Anna Magnani) entra in metropolitana insieme ad Umberto (Totò) e Lello (Ben Gazzara), che, per scaricarla, con un sotterfugio le fa prendere la metro nella direzione sbagliata.

Luogo del cuore

Circeo
Alla fine degli anni ‘40, dopo le riprese del film Vulcano (William Dieterle), Anna Magnani compra un terreno al Circeo, innamorata di questo luogo aspro e selvaggio. Qui farà costruire la sua bellissima villa, dallo speciale accesso al mare, curandone ogni minimo dettaglio.

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