Celestino I (422-432) fece edificare una piccola chiesa dedicata ai Santi Celso e Giuliano. Nel 1198 la chiesa fu dichiarata cappella papale da Innocenzo III. Ricostruita nel 1733 su progetto di Carlo de Dominicis, fu nuovamente restaurata nel 1868 da Andrea Busiri Vici. La facciata, di gusto borrominiano, è a due ordini e presenta nell’inferiore un portale d’ingresso sormontato da una finestra ovale con ai lati due nicchie vuote. Nell’ordine superiore apre una grande finestra ad arco decorata con teste di cherubini. L’interno è a pianta ellittica con copertura a cupola e sei cappelle laterali. Sull’altare maggiore è posto un dipinto raffigurante il "Cristo in gloria e i SS. Celso, Giuliano, Marconilla e Basilissa", capolavoro di Pompeo Batoni del 1738.
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