Dal 8 giugno al 28 settembre 2025 si tiene a Roma, presso la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, il Festival di Musica Antica all’Aventino diretto dal Maestro Giorgio Sasso, rassegna dedicata al grande repertorio vocale e strumentale dei secoli XVII e XVIII eseguito su strumenti storici, in una delle più suggestive cornici architettoniche della Capitale. Il Festival di Musica Antica all’Aventino è una produzione di Progetto Sonora Impresa Sociale Srl ed è organizzato da Associazione Insieme Strumentale di Roma e ACMT (Associazione Culturale Marco Taschler), con il contributo del Ministero dei Beni Culturali.
Giunto a essere ormai un appuntamento tradizionale per la Basilica di Sant’Alessio all’Aventino, il Festival rinnova nel 2025 il proprio progetto musicale, confermando la vocazione a valorizzare il repertorio vocale e strumentale dei secoli XVII e XVIII eseguito su strumenti storici, in una cornice architettonica di straordinaria bellezza e suggestione. Dopo anni di gestione curata dall’ISR, da quest’anno l’iniziativa si avvale del sostegno produttivo e organizzativo di Progetto Sonora, mantenendo immutata la qualità e lo spirito originario.
Il Festival 2025 si articolq in due periodi distinti. Il primo, nel mese di giugno, propo quattro appuntamenti nedomenicali all’insegna della grande musica antica, mentre il secondo, in programma a settembre, offre tre serate dedicate a capolavori del repertorio sacro e profano.
L’inaugurazione ha luogo domenica 8 giugno con il concerto Due Romani nati altrove - dell’Ensemble Barocco di Napoli, che propone un programma dedicato a due grandi protagonisti del barocco italiano: Alessandro Scarlatti e Arcangelo Corelli. Siciliano di nascita il primo, fusignanese il secondo, entrambi furono considerati romani di adozione per i lunghi e fecondi soggiorni trascorsi nella capitale. In programma tre Sonate a tre di Corelli tratte dalle opere terza e quarta, ideali per rappresentare lo stile maturo del maestro di Fusignano, e due concerti per flauto dolce, due violini e continuo di Scarlatti, lavori rari e preziosi, nei quali il compositore palermitano si diverte a passare dal genere solistico a quello concertante, come dimostrano le due fughe inserite nel programma.
Domenica 15 giugno sarà la volta di un monumento della letteratura tastieristica europea: le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, affidate al cembalo di Simone Pierini. Composizione celeberrima anche per ragioni extramusicali, le Variazioni sono spesso ricordate per il loro uso cinematografico nella versione pianistica. Sarà quindi particolarmente intrigante ascoltarle in questa occasione nella loro forma originale al cembalo, come concepita dal compositore.
Il terzo appuntamento del mese, domenica 22 giugno, vedrà protagonisti tre interpreti d’eccezione: Manuel Granatiero al flauto traverso e i fratelli Teresa e Marco Ceccato rispettivamente al violino e al violoncello. Il programma prevede alcuni dei Trii op. 34 di Franz Joseph Haydn, composti a Londra negli anni del Mondo della Luna, e la magnifica Serenata in re maggiore KV 439 di Wolfgang Amadeus Mozart, originariamente pensata per tre corni di bassetto e qui riproposta in una brillante trascrizione strumentale che offrirà al pubblico il fascino del classicismo viennese.
A chiudere la prima parte del Festival, domenica 29 giugno, sarà l’Accademia Veracini di Firenze, ensemble nato nella classe di musica antica del Conservatorio Cherubini di Firenze, sotto la guida di
Giorgio Sasso, direttore artistico del Festival stesso. I giovani strumentisti fiorentini, già applauditi lo scorso anno, proporranno un programma dedicato a Corelli, Bach e Vivaldi, con pagine che testimoniano i rapporti tra scuola italiana e influenza europea nel primo ‘700.
La sessione settembrina si aprirà domenica 14 settembre con lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, tra le pagine sacre più celebri del barocco italiano. A eseguirlo sarà l’Insieme Strumentale di Roma, con le voci di Minni Diodati (soprano) e Lucia Napoli (contralto), accompagnate da un ensemble di archi e cembalo formato da Giorgio Sasso, Gabriele Politi, Teresa Ceccato, Diego Roncalli, Luca Cola e Salvatore Carchiolo.
Domenica 21 settembre è in programma Un Pastiche, una prima esecuzione ideata per il Festival, che proporrà un progetto artistico originale: attraverso un racconto aneddotico, colto e leggero, il pubblico viene trasportato nella musica del ‘700, tra brevi elaborazioni musicali e celebri brani rielaborati per l’occasione, come La Follia di Vivaldi, la Passacaglia dal Radamisto di Händel e pagine di Corelli. Protagonisti di questa serata saranno Minni Diodati, Giorgio e Daniele Sasso, Andrea Fossà e Salvatore Carchiolo.
Il Festival si concluderà domenica 28 settembre con Palestrina Vs Lassus, confronto tra due giganti della musica polifonica rinascimentale: Giovanni Pierluigi da Palestrina e Orlando di Lasso. A eseguirne le musiche sarà l’ensemble vocale Extravocalia, composto da Carla Ferrari (soprano), Isabella Candeloro (mezzosoprano), Leonardo Malara (tenore) e Marzio Montebello (basso).
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