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Nessun nome nei titoli di coda

Nessun nome nei titoli di coda

Da che il cinema è cinema se dici ‘comparse’, dici Spoletini.

Il 3 febbraio, alla Casa del Cinema, proiezione di Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola, documentario narrativo sulle orme di uno degli ultimi testimoni della grande stagione del cinema italiano. Presentato con un’ottima accoglienza all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, il film si cala tra gli invisibili e porta alla luce una figura centrale del mondo cinematografico: Antonio Spoletini, ultimo di cinque fratelli che hanno cercato le facce giuste per il cinema italiano e internazionale passato da Roma. Il documentario lo incontra a ottant’anni suonati ancora sul campo, a Cinecittà, s’immerge con lui e lo racconta in quel momento della vita in cui si vorrebbe lasciare “un nome nei titoli di coda”. L’evento cade in concomitanza col centenario della nascita di Federico Fellini, la cui sciarpa rossa è il fil rouge del documentario: Antonio, il protagonista, si mette alla ricerca di una copia in pellicola di un film a cui ha lavorato e che vorrebbe lasciare ai posteri, Roma.ore 16.40 Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola (2019, 83’)«Tantissimi, che magari fanno tutt’altro nella vita, almeno una volta avranno incrociato gli Spoletini senza rendersene conto. “Conosci qualcuno per fare la comparsa?” – “Domani ho un casting comparse, so solo che è a Cinecittà…”. Io stesso la prima volta che ho incrociato gli Spoletini ero un ragazzetto anni luce lontano dal cinema, andai a fare le foto per La leggenda del pianista sull’oceano. Ma solo ora, durante il documentario, ho scoperto che fossero proprio loro. Cerco sempre di provare a raccontare le persone oltre il ruolo sociale, il lavoro. Mi pare sempre un’occasione sprecata non tentarlo. Forse non sono nemmeno in grado di fare diversamente, ho bisogno di coinvolgermi, di avvicinarmi. Devo specchiarmi nella materia, sentire io risuonare qualcosa, per sperare che possa accadere qualcosa di “universale” anche per gli altri. Diciamo che nel film i due aspetti – privato e pubblico – si nutrono a vicenda. Il pubblico rende unico il personaggio e il privato rende universale la persona» (Amendola).a seguire incontro con Simone Amendola, Laura Delli Colli, Giuseppe Piccioni, Antonio Spoletini

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