Il monumento si trova nella regione denominata anticamente “ad duas lauros”, attraversata dalla via Labicana, oggi via Casilina.
Il nome deriva probabilmente dalla presenza di due alberi di alloro, testimonianza della presenza di un bosco, o dalla decorazione con rami di alloro sulle pareti di una villa. Qui sorgeva infatti una grande villa, da identificare forse con quella dei Flavi Cristiani, scelta come residenza dall’imperatrice Elena. In questa zona, che faceva parte delle proprietà imperiali, si trovava anche il cimitero degli Equites Singulares, corpo scelto dell’imperatore.
Dopo la sua conversione, l’imperatore Costantino fece costruire, intorno al 320 d.C., una basilica dedicata ai Santi Marcellino e Pietro, sepolti nelle vicine catacombe.
Successivamente, tra il 326 e il 330 d.C., fu edificato di fianco alla facciata orientale della basilica, il Mausoleo a pianta circolare e copertura a volta, probabilmente destinato a monumento funerario dell’imperatore e della casata imperiale, ma in seguito utilizzato per la sepoltura di Sant' Elena, madre di Costantino.
Il monumento è denominato popolarmente Torpignattara, per la presenza di anfore (pignatte) inserite nel conglomerato cementizio della volta, al fine di alleggerire il peso della gettata.
Si articola in due cilindri sovrapposti. In quello inferiore si trovavano otto nicchie rettangolari e semicircolari alternate, una delle quali costituiva l’ingresso. Nelle altre nicchie erano collocati i sarcofagi. Quello di Sant' Elena era posto nella nicchia più grande.
Dopo essere stato trasferito nel Laterano da Anastasio IV (1153-1154), il sarcofago di Sant'Elena fu portato in Vaticano da Pio VI (1775-1799), e si trova oggi nella sala denominata Croce Greca dei Musei Vaticani. Il corpo di Sant'Elena, invece, fu deposto nel XII secolo nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli.
Il sarcofago è in porfido rosso, e presenta un motivo decorativo con scene militari. Questo fa pensare che in origine fosse destinato non a Elena, ma a suo figlio Costantino o al marito Costanzo Cloro. Il cilindro superiore, cui si accedeva da una scala tra due nicchie, presentava otto finestre in corrispondenza delle nicchie inferiori. Le pareti erano rivestite da lastre marmoree; inoltre, era presente un altare per celebrare funzioni in suffragio di Sant' Elena.
Durante il Medioevo, il mausoleo fu usato come fortezza e abitazione, come testimoniano anche alcune carte cinquecentesche.
Nel 1632, fu costruita al suo interno da papa Urbano VIII una chiesetta dedicata ai Santi Marcellino e Pietro.
Infine, sotto Pio XI, fu realizzata la chiesa moderna accanto al monumento, anch’essa dedicata ai Santi Marcellino e Pietro.
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