
Tra i migliori esempi cittadini di integrazione tra archeologia industriale e architettura contemporanea, il MACRO occupa parte di un complesso progettato a inizio Novecento da Gustavo Giovannoni per gli stabilimenti del birrificio Peroni, in funzione fino al 1971. Il nome della vecchia fabbrica (Società Birra Peroni Ghiaccia) è visibile ancora oggi su un lato dell'edificio a via Cagliari.
Ceduta al Comune di Roma all'inizio degli anni Ottanta, l'area è fatta oggetto di articolati lavori di recupero e restauro per farne la sede della Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea ma gli spazi si rivelano presto insufficienti ad accogliere la collezione comunale. Nel 2000 viene quindi indetto un concorso internazionale per l'ampliamento del museo, vinto dall'architetta francese Odile Decq.
La nuova ala, integrata nell'edificio novecentesco, ridefinisce l'immagine e il funzionamento dell'intero complesso e apre il museo al quartiere circostante. Gli spazi ridisegnati sono ritmati nei colori e nei materiali, alternando rosso, nero e bianco, ferro, cemento e specchi vetrati. I molteplici percorsi progettati al loro interno trasformano la visita al museo in un viaggio personalizzato: gli oltre 4.000 metri quadri delle sale espositive, il foyer, l'auditorium rosso fuoco e la terrazza sono infatti collegati da una serie di ascensori, ballatoi e passaggi che offrono ai visitatori prospettive e punti di vista sempre diversi e sorprendenti sulla struttura e sulle opere in mostra.
Dal 2018, sotto la gestione dell’Azienda Speciale Palaexpo, il MACRO ha attraversato due importanti stagioni: prima con Giorgio de Finis, ideatore del progetto sperimentale Macro Asilo, che ha trasformato il museo in un organismo aperto e partecipativo; poi con Luca Lo Pinto, direttore artistico del programma Museo per l’Immaginazione Preventiva, che ha ripensato il museo come una “rivista tridimensionale” dedicata alla produzione di nuovi immaginari. Oggi, con la direzione di Cristiana Perrella, il MACRO rinnova questa vocazione dinamica e interdisciplinare, proseguendo il suo percorso come istituzione viva, inclusiva e profondamente connessa alla città.
Informazioni
Il museo riapre il 11 dicembre 2025
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusuraLunedì chiuso
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