
Una tra le opere le opere più famose e rappresentate di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate, è in scena al Teatro Quirino per la regia di Daniele Salvo.
Scritta tra il 1595 e il 1596 e pubblicata nel 1600 dal grande drammaturgo inglese, la commedia, dal titolo originale inglese A Midsummer Night's Dream, è ricca della tradizione folclorica di superstizioni medievali a cui l'autore attinge, ambientando in un bosco, luogo di misteri, smarrimenti e incanti, di fate, folletti e spiritelli maliziosi, una storia di sentimenti e passioni, di intrighi, gelosie e filtri magici che si ispira, riprendendoli, ai modelli della commedia classica di Plauto e di Terenzio. Nell’opera emerge quindi una contrapposizione netta tra il mondo dei boschi, che rappresenta una realtà parallela, dove chi governa è la natura, contrapposta alla razionalità e alla legge che dominano invece il mondo degli uomini. A questi si affianca il mondo dell’arte, che avvicina e mette in comunicazione gli altri due, facendosi portatore del legame tra la vita reale e il mondo magico e fantastico.
Nell’opera abbiamo tre storie distinte, che convergono e si intrecciano verso la celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni. Lisandro e Demetrio, giovani ateniesi, sono innamorati della stessa donna, Ermia, la quale, però, ama solo Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Il padre di Ermia, Egeo, impone tuttavia alla figlia di sposare Demetrio; allora la fanciulla fugge per i boschi con Lisandro, seguita da Elena e Demetrio. Le due coppie presto si smarriscono nel buio e nelle loro schermaglie amorose. Nel contempo, Oberon, re degli elfi, e la moglie Titania, regina delle fate, arrivano nello stesso bosco in cui si trovano le due coppie: vi si sono recati per prendere parte alle nozze di Teseo e Ippolita, che avverranno a breve. L’intreccio è ulteriormente complicato dallo scompiglio generale suscitato dal dispettoso folletto Puck che, con la sua polvere magica, farà innamorare tutti delle persone sbagliate, fino allo scioglimento finale e alla risoluzione della vicenda.
Uno spettacolo quindi incentrato sul dissidio continuo e inevitabile tra ragione e istinto, tra apollineo e dionisiaco, e sulla riflessione quanto mai attuale di come nell’uomo questi due aspetti debbano necessariamente convivere.
Con Melania Giglio e Martino Duane; traduzione e adattamento Daniele Salvo, Melania Giglio e Marioletta Bideri; scene Fabiana Di Marco; costumi Daniele Gelsi; musiche Patrizio Maria D’Artista.
Foto: Pagina ufficiale Facebook del Teatro Quirino
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