
Uno tra i massimi capolavori del teatro di Eduardo De Filippo Sabato, domenica e lunedì è in scena al Teatro Argentina per la regia di Luca De Fusco.
La commedia in tre atti, scritta e interpretata nel 1959 da Eduardo De Filippo e inserita nella Cantata dei giorni dispari, rappresenta il testo più borghese del grande autore napoletano, nella quale la famiglia è la vera protagonista e dove tutto nasce da una leggera incomprensione tra coniugi, che però maschera la crisi del loro matrimonio. Nella commedia infatti l'autore considera quella che ancora negli anni ’50-‘60 poteva essere vista come una grande famiglia napoletana, dove tre diverse generazioni - nonni, figli, nipoti zie e zii e domestici - vivono cordialmente insieme, apparentemente senza contrasti, nel grande appartamento di Peppino Priore, benestante commerciante di tessuti. Una famiglia ancora “all'antica” quindi, dove però non mancano i segni della crisi, manifestata soprattutto dalla coppia protagonista della commedia. La famiglia Priore alla fine non si sgretola, proprio perché è ancora una famiglia tradizionale nella quale non mancano la solidarietà e l'affetto. Come dice lo stesso autore, per risolvere le crisi familiari basta parlarsi e chiarirsi in modo da ricomporre il conflitto; l’opera si conclude infatti con la riconciliazione di Rosa e Peppino e l’inevitabile lieto fine.
Con Teresa Saponangelo, Claudio Di Palma, Pasquale Aprile, Alessandro Balletta, Anita Bartolucci, Francesco Biscione, Paolo Cresta, Rossella De Martino, Renato De Simone, Antonio Elia, Maria Cristina Gionta, Gianluca Merolli, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Serra, Mersila Sokoli.
Foto: di Tommaso de Pera
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