Riccardo Schiavoni: 4 Chansonnes su VerlaineMichele di Filippo: Alla LunaAndrea Augeri: Tramontata è la luna; Riflessi notturniManuele La Puca: RimaniAlessandro Pace: SorrisoMartina Cavazza Preta: Preludio n. 2Gilberto Bartoloni: From Dewy Dreams; Disgraziatissima cabalettaSarah Claudia Müller, sopranoJacopo Feresin, pianoforte
Il programma è un vero e proprio percorso poetico, in cui la parola e la musica convivono in equilibrio costante. La suite 4 Chansonnes di Riccardo Schiavoni, su poesie di Verlaine, apre il programma con un viaggio tra atmosfere contrastanti: dalla malinconia aspra della Chanson d’automne, con le sue ombre dense e sospese, fino alla libertà assoluta del Don Quichotte, che rinuncia persino al sostegno del pianoforte per affidarsi soltanto alla voce. A questo quadro francese si affianca l’intensa musicalizzazione di Leopardi in Alla Luna, di Michele Di Filippo, che restituisce tutta la delicatezza malinconica dell’idillio leopardiano, oscillando tra riflessione, memoria e contemplazione. Il mondo di Saffo, invece, entra in scena con due brani complementari di Andrea Augeri: Tramontata è la luna, con pianoforte, e Riflessi notturni, per sola voce. Entrambi raccontano, attraverso parole antichissime eppure attuali, il desiderio di cura e tenerezza tra amanti, proiettato nel mistero della notte. Rimani, di Manuele La Puca, su testo di Gabriele D’Annunzio, sposta l’attenzione verso l’intimità di un amore passionale e urgente, che si trasforma in dolce supplica a non lasciarsi. Anche il piano solo trova il suo spazio, con Sorriso n. 6, unico superstite di una raccolta di dodici miniature, di Alessandro Pace, e Preludio n. 1 di Martina Cavazza Preta, costruito sull’intervallo di sesta, indaga le possibilità espressive di pochi materiali con un linguaggio cromatico che richiama atmosfere crepuscolari da primo Novecento. Il finale alterna due brani di Gilberto Bartoloni dal carattere opposto: From Dewy Dreams, che evoca con leggerezza il risveglio da un sogno amoroso, e Disgraziatissima Cabaletta, una pagina brillante e ironica in cui la musica diventa terreno di sfida tra cantante e compositore.In questo equilibrio di poesia e musica, il concerto invita a scoprire come i testi antichi e moderni possano vivere in una nuova dimensione sonora.
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