L’elisir d’amore

Una furtiva lagrima
Negli occhi suoi spuntò
Quelle festose giovani
Invidiar sembrò
Che più cercando io vo?
(Nemorino, Scena VII, Atto II)

Amore, inganni e gelosia tornano sul palco del Teatro dell’Opera di Roma con il celebre melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti, in una produzione con la regia di Ruggero Cappuccio, proposta con successo nel 2011 e ripresa nel 2014. 

L’opera, su libretto di Felice Romani, tratto da Le Philtre (Il filtro) di Eugène Scribe, andò in scena per la prima volta al Teatro della Cannobiana di Milano il 12 maggio 1832 ed è da sempre considerata il capolavoro del compositore bergamasco e un classico della lirica ottocentesca. 

Le note geniali e romantiche di Donizetti accompagnano la storia del povero e ingenuo contadino Nemorino, innamorato della bella e indifferente fittavola Adina, che accetta di sposare il sergente Belcore. Ma l’arrivo del ciarlatano Dottor Dulcamara e del suo illusorio elisir d’amore ─ un comune vino rosso ─ insieme a un’eredità e a un “sacrificio” d’amore, cambiano le sorti di quest’amore non corrisposto, conducendo a un appassionante lieto fine. 

In scena un cast di star del belcanto, tra cui John Osborn e Aleksandra Kurzak, nei ruoli di Nemorino e Adina, accompagnati dal Coro, diretto da Ciro Visco, e dall’Orchestra del Teatro dell’Opera, affidata a Francesco Lanzillotta, al suo debutto al Costanzi.

Foto: L'elisir d'amore, Un totale, ph Luciano Romano - Opera di Roma