1+1 L'arte relazionale

Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo ospita la prima grande retrospettiva al mondo dedicata all’arte relazionale, un termine coniato dal critico e curatore francese Nicolas Bourriaud nel 1998 per indicare un insieme di pratiche artistiche che prendono come punto di partenza le relazioni umane e il loro contesto sociale piuttosto che l’oggetto artistico o lo spazio privato dell’artista.

Curata da Nicolas Bourriaud con Eleonora Farina, la mostra ripercorre l’evoluzione di quello che in trent’anni, dagli albori dell’era di Internet ai nostri giorni, si è imposto come uno dei movimenti artistici più influenti e innovatori, invitandoci a riscoprire la dimensione umana dell’incontro in un tempo in cui gran parte delle nostre relazioni si svolge attraverso schermi e media digitali. La mostra si articola nella Galleria 3 e in diversi spazi del museo, in un percorso che non espone semplicemente le opere ma le attiva nello spazio, creando una relazione a tre fra pubblico, architettura e creazione artistica e trasformando il museo in un luogo vivo, permeabile, dove l’arte accade e si rinnova grazie alla partecipazione di chi lo attraversa.

Prossimità, convivialità, micro-utopie e processi partecipativi sono i principi che accomunano le ricerche dei 45 artisti in mostra, tra cui Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Dominique Gonzalez-Foerster, Carsten Höller, Pierre Huyghe, Philippe Parreno e Rirkrit Tiravanija, Angela Bulloch, Liam Gillick, Douglas Gordon, Gabriel Orozco, Santiago Sierra, Felix Gonzalez-Torres. Due opere accolgono i visitatori all’esterno: su piazza Alighiero Boetti, Romanian Jokes di Jens Haaning, un altoparlante che trasmette barzellette in romeno, e sulla facciata di via Guido Reni, il passante occasionale fotografato da Braco Dimitrievijc pochi giorni prima dell’inaugurazione per la sua famosa serie The casual Passer-by I met.

In copertina: MAXXI, 1+1 L'arte relazionale, allestimento, foto M3Studio