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Testaccio, l'anima popolare di Roma

Perché non si può visitare Roma senza passare per Testaccio
Per visitare la Città Eterna, si sa, non basterebbe una settimana. E non parliamo dei dintorni di Roma ma proprio della città intesa come suo centro storico. Nei tanti itinerari proposti ai turisti per il weekend o a chi dedica alla Capitale anche più giorni, un quartiere viene spesso ancora poco considerato, seppur centralissimo: Testaccio. Scopriamo insieme questo rione “de Roma” e perché dovreste visitarlo almeno una volta.

Dove si trova Testaccio e come è collegato 
Partiamo dall’aspetto pratico: la sua posizione. Testaccio è centrale e comodissimo per visitare Roma, che abbiate in programma solo un weekend o qualche giorno in più. Servito sia dalla metro B (la fermata Piramide è a circa un chilometro), sia da tram e autobus, da Testaccio è possibile arrivare a piedi in centro, senza troppa fatica. In mezz’ora di cammino, infatti, si raggiunge piazza Venezia, attraversando il Circo Massimo, oppure il Ghetto Ebraico con una passeggiata piacevole e comoda, percorrendo il lungotevere mentre si ammira l’Isola Tiberina. Se vi piace andare in bici, è ancora meglio, visto che c’è una pista ciclabile. Inoltre, nel quartiere diversi sono i B&B presenti, oltre ad alcuni alberghi. Dulcis in fundo, siete a due passi da Trastevere, altro storico rione della Capitale da non perdere. Facili sono poi i collegamenti con le stazioni e gli aeroporti.

Perché Testaccio?
Veniamo a ciò che rende Testaccio unico. Il suo spirito, l’aria di romanità che ancora si respira per le vie del quartiere, ascoltando magari le chiacchiere dei suoi abitanti per strada. Il rione infatti, dalle radici popolari, è ancora abitato dai romani Doc, quelli che hanno Roma nel sangue e che le appartengono. Tutto ciò, insieme ad alcuni antichi negozi dalle insegne in marmo ancora presenti, rende Testaccio uno spaccato da non perdere. Fermatevi di mattina a osservare piazza Testaccio, cuore ormai del rione con la sua Fontana delle Anfore, e assaporate questo quadro di vita romana. Sarà difficile ritrovarlo altrove.

Testaccio: mini itinerario e cosa non perdere
Vi basterà un’intera giornata per visitare e vivere il quartiere in tutta la sua essenza. Partendo da piazza Testaccio, dirigetevi verso via Galvani. Prima tappa consigliata per entrare in contatto con le radici del luogo è il Monte Testaccio, soprannominato anche Monte dei Cocci e visitabile previa prenotazione. La passeggiata, molto interessante, percorre il monte generato, sin dall’epoca romana, dall’accumulo delle cosiddette “testae”, ovvero le anfore, simbolo di Testaccio, che una volta svuotate del contenuto presso il vicino Porto Fluviale (in zona Ostiense) venivano depositate proprio lì, non potendo più essere riutilizzate. Da qui il nome, per l’appunto, di Testaccio e la simbologia ricorrente che troverete un po’ ovunque in zona. Altra tappa imperdibile è il Mattatoio, oggi un grande spazio culturale gestito dall’Azienda Speciale Palaexpo. Affascinante è camminare tra gli edifici che lo compongono, dove il moderno stile industrial si mescola con la storia e le origini operaie del quartiere, e osservare le travi rimesse a nuovo, che un tempo venivano utilizzate per trasportare gli animali. Qui spesso sono presenti mostre temporanee e installazioni moderne di artisti che conferiscono al luogo un’aria più fresca e giovane. Un posto ideale dove fare due passi nel rispetto delle distanze di sicurezza previste dalle normative anti COVID-19.
Di mattina, esattamente di fronte al Mattatoio, fate poi un salto al Nuovo Mercato Testaccio. Camminate tra i banchi di frutta, pane, carne e pesce, colorati e ordinati, e date uno sguardo ai chioschi di cibo, uno più curato dell’altro. Visto che anche il palato vuole la sua parte, fermatevi magari ad assaggiare un panino con la trippa o con l’allesso. Oppure, se preferite, optate per una fresca centrifuga e un trancio di pizza. La bellezza di questo mercato, storico nel quartiere seppur nella sua nuova sede, sta proprio nel coniugare tradizione e novità. Mi raccomando, tra un banco e l’altro, date uno sguardo alle antiche mura, visibili sotto i vostri piedi in alcuni punti del mercato. Ultima tappa del mini itinerario è il Cimitero Acattolico. Dopo il mercato, per trovarlo basta proseguire lungo via Zabaglia e svoltare poi sulla sinistra in via Caio Cestio. Immergetevi nella calma di questo luogo a due passi dalla Piramide Cestia e camminate tra le sue tombe monumentali. Troverete quelle di personaggi illustri ma anche di artisti e poeti come John Keats, Percy Bysshe Shelley, Gramsci e, infine, Andrea Camilleri. Qui, immersi nel verde e nel silenzio, è possibile effettuare la visita da soli o con guide, nel pieno rispetto delle nuove norme di distanziamento sociale. Dopo queste tappe, il consiglio è di camminare tra le vie del quartiere per cogliere appieno la sua anima. Osservate i suoi palazzi di inizio Novecento e, se riuscite, sgattaioliate in qualcuno dei suoi cortili. Alcuni, molto curati e ben tenuti, sono un museo a cielo aperto, tra anfore e antichi edifici come la Casa dei Bambini

Testaccio e la sua cucina
Il vostro giro “pe’ Testaccio” non può concludersi senza un pranzo o una cena in uno dei suoi storici locali. Se di giorno la zona è il regno dei suoi abitanti originari, di sera cambia pelle, diventando uno dei punti nevralgici della movida romana. Potrete scegliere tra osterie e ristoranti che, in una veste più o meno rinnovata, tra cacio e pepe, carbonara, pajata e amatriciana, cercano di accaparrarsi il titolo di miglior trattoria romana. Se poi per caso voleste qualcosa di meno tradizionale, eccovi serviti: sushi, ristoranti orientali, bistrot, ristoranti gourmet di pesce o pizzerie, sino a concludere con un drink… Testaccio è semplicemente tutto questo.

Ha scritto per noi This Must Be The Trip
 

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