Il semplice colore, non viziato dal significato, e non legato ad una forma definita, può parlare all’anima in un migliaio di modi diversi. (Oscar Wilde)
…E il modo in cui Giuseppe Barone parla all’anima è quello dell’energia, la “dinamis” del greco biblico (Franco Patruno), ed è la primissima emozione che si percepisce guardando le sue opere. Catturano, rapiscono e confondono cuore e cervello e trascinano la mente nel tempo e nello spazio, si perdono i riferimenti storici e ci si ritrova nel mito antico, nella natura selvaggia, nello spirito della Terra.
Nella mostra all’Hub culturale Moby Dick a Roma l’artista intende utilizzare lo spazio espositivo per creare un'opportunità di coinvolgimento attivo nei confronti del pubblico attraverso la costruzione di un'unica partitura di cui ogni opera è al contempo frammento e unità. Il tema di queste opere mira ad illustrare un flusso visivo, fatto di forme e colori che congiunge le due realtà più geologicamente distanti fra loro; il mare e la montagna. Facendo prima emergere lo spettatore da un abisso, per accompagnarlo attraverso forme e gradazioni di colori solo all'apparenza casuali, per infine farlo spuntare lieve come un'isola che sboccia, che si scrolla di dosso il peso della gravità e si impone conquistando lo spazio.
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dal 9 al 13 maggio 2022
