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Paolo VI e Jacques Maritain. Il rinnovamento dell’arte sacra tra Francia e Italia (1945-1973)

In occasione dell’anno giubilare 2025, i Musei Vaticani rendono omaggio al celebre filosofo francese Jacques Maritain e al suo speciale legame con San Paolo VI e con il mondo dell’arte con la raffinata mostra Paolo VI e Jacques Maritain: il rinnovamento dell’arte sacra tra Francia e Italia (1945-1973).Curata da Micol Forti, Responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, e allestita nel cuore del percorso espositivo dedicato all’arte del presente, a metà strada tra le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina. L’esposizione è un’occasione plurale per celebrare diverse importanti ricorrenze: gli ottant’anni dalla nomina di Jacques Maritain ad Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, nel 1945; la Fondazione, quasicontestuale, del Centro Culturale di San Luigi dei Francesi; i sessant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, nel dicembre del 1965; e la Collezione d’Arte Religiosa Moderna, voluta e inaugurata da papa Montini nel giugno del 1973. Una mostra nata dalle sinergie di diverse istituzioni con i Musei Vaticani, a partire dall’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, al Centro Culturale San Luigi dei Francesi/ Institut français - Centre Saint- Louis e alla Bibliothèque Nationale et Universitaire de Strasbourg.Al centro di questa speciale collaborazione è la figura di Jacques Maritain (1882-1973), inviato a Roma da Charles de Gaulle negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, dal 1945 al 1948, come Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. È in quegli anni che si rinsalda l’amicizia con Giovanni Battista Montini, già conosciuto a Parigi nel 1924. I rapporti con Montini continueranno ben oltre l’esperienza diplomatica e saranno ancora vivissimi durante il Concilio Vaticano II, alle cui premesse contribuisce il pensiero neotomista di Maritain, incentrato sul rapporto tra arte e fede, tra mondo della culturae cattolicesimo, all’interno di quell’“umanesimo integrale” che sarà nella linea del Concilio.Insieme alla moglie Raïssa, nata Oumançoff, incontrata nelle aule della Sorbona e sposata nel 1904, Maritain si accosta al cristianesimo anche grazie alle influenze di intellettuali amici come Charles Péguy e Léon Bloy, sino ad abbracciare la fede cattolica attraverso un intensopercorso che porterà i coniugi al battesimo nel giugno del 1906.Nel corso della prima metà del secolo scorso, i Maritain danno vita ad un intenso cenacolo dal respiro internazionale, cruciale per la riflessione sul cristianesimo del Novecento. Un incontro di filosofi, uomini di chiesa, artisti, poeti e intellettuali di varia formazione, comePaul Claudel e Jean Cocteau.Nel corso del tempo i coniugi Maritain raccolgono un ricco nucleo di opere d’arte, frutto di doni ricevuti dai molti amici artisti; alcune di queste approdano proprio nella Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, come doni a Paolo VI da parte del filosofo e del “Cercle des études Jacques et Raïssa Maritain”, insieme ad altri lavori, donati dagli stessi artisti, a sostegno di questo importante progetto inaugurato dal pontefice nel giugno 1973.Le opere in mostra – dipinti, disegni, stampe, ma anche fotografie, volumi d’epoca e testimonianze materiali – raccontano le aspirazioni dei tanti protagonisti di questa avventura culturale e spirituale, fiorita attorno a Jacques e Raïssa Maritain, ripercorrendo alcuni episodi chiave del rinnovamento dell’arte sacra tra Francia, Svizzera e Italia tra la fine dell’Ottocento e durante il Novecento.
Tra gli artisti più significativi Maurice Denis, Emile Bernard, Gino Severini, con le sue opere per le chiese svizzere promosse dal cardinale Charles Journet; Georges Rouault, forse l’interprete più amato da Maritain; e ancora Marc Chagall, molto amico di Raïssa, con i suoi racconti animati dalla straordinaria sensibilità del folklore ebraico; per approdare a Henri Matisse, con il capolavoro di arte totale della Cappella di Vence; fino all’americano WilliamCongdon, interprete vivificato da un autentico afflato mistico, conosciuto da Maritain negli anni a ridosso del Concilio. Tutte figure di assoluto spessore, che hanno contribuito alla riflessione sulla ricerca di nuove forme e nuove vie per l’arte sacra contemporanea.Il percorso espositivo è animato anche dalla figura del padre domenicano Marie-Alain Couturier, altro grande protagonista del rinnovamento dell’arte sacra in Francia, capofila di una linea operativa e teorica per molti versi opposta a quella di Maritain, la cui presenza in mostra vuole anche significare l’apertura di Paolo VI nei confronti delle correnti più progressiste del pensiero domenicano.

Informations

Quand 
depuis 13 Juin 2025 à 20 Septembre 2025
POINT (12.453317 41.906949)
Contacts 
Online purchase: 
https://tickets.museivaticani.va/home
Website: 
www.museivaticani.va
Telephone: 
06 69883145 informazioni generali
Instagram: 
www.instagram.com/vaticanmuseums
YouTube: 
https://youtube.com/c/MuseiVaticaniMv
Email: 
info.mv@scv.va
Horaires 

ultimo ingresso ore 18.00Aperto ogni ultima domenica del mese (eccetto il 29 giugno Santi Pietro e Paolo) dalle 9.00 alle 14.00 (ultimo ingresso h. 12.30)Domenica e festivi chiuso

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Location

Paolo VI e Jacques Maritain. Il rinnovamento dell’arte sacra tra Francia e Italia (1945-1973), VIALE VATICANO , 100
VIALE VATICANO , 100
41° 54' 25.0164" N, 12° 27' 11.9412" E

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