Dal 6 al 16 Novembre di quest’anno, presso la Chiesa degli Artisti in Roma, ha luogo la mostra I Convitati-Arte per i Diritti Umani. Le opere ritraggono volti di persone i cui diritti umani sono stati violati.Persone torturate, stuprate, private di cure mediche, della visita dei congiunti, di un avvocato difensore.La mostra potrebbe essere definita come una grande piazza virtuale in cui si incontrano i prigionieri, il mondo della solidarietà, gli artisti e i visitatori. In una parola i Convitati. Essi siedono idealmente attorno ad un Tavolo sul quale, in luogo del cibo e come cibo, sono deposti pietà, condivisione del dolore, richiesta di giustizia per gli innocenti e gli uomini di pace. Sono migliaia le donne e gli uomini di ogni ceto sociale rinchiusi in carceri malsane, regolarmente torturati, stuprati, privati di cure mediche, privati della visita dei congiunti e della possibilità di avere un avvocato difensore. Nei corridoi virtuali di tanta follia, le fragilità personali vengono usate per infliggere ulteriori torture.Persone detenute senza motivo, o comunque illegalmente, per governare con il terrore in nome del danaro e del potere. E se è giusto, come è giusto, che le grandi stragi e le sofferenze del passato siano ricordate, allora sarà altrettanto giusto far uscire dall’ombra i nomi, i volti e le storie delle persone perseguitate oggi, a volte solo per avere espresso una opinione.L’associazione I Convitati è stata fondata da un piccolissimo nucleo di persone che, non potendo più rimanere indifferenti davanti alle atrocità che Governi non illuminati stanno perpetrando in moltissimi paesi del mondo, hanno deciso di reagire, in modo pacifico, organizzando una mostra dedicata ai diritti umani.L’iniziativa vuole contribuire a mantenere i riflettori accesi su coloro che soffrono in ragione degli abusi del potere e vuole contribuire a creare la memoria dei dimenticati: migliaia di persone sepolte sotto la lapide del buio dell’informazione. Vuole dare un sia pur minuscolo contributo per far uscire dall’ombra della morte e dal gelo del carcere esseri umani in questo momento avvolti dal terrore di essere dimenticati da quel mondo per il quale si sono sacrificati.C’è un pensiero di Benenson, fondatore di Amnesty International, che ben ci rappresenta: Meglio accendere una candela che rimanere al buio.
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