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Bene Romi - Figli di Roma

Presso il Museo Ebraico di Roma è stato presentato il progetto Bené Romì – Figli di Roma, un’esperienza immersiva che intreccia ricerca storica e tecnologia digitale per riportare alla luce la geografia perduta dell’antico Ghetto ebraico, istituito nel 1555 nel cuore della città. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Comunità Ebraica di Roma, Gsnet Italia e Sagitek, si fonda sull’uso della realtà aumentata e virtuale per ricostruire in modo dinamico e partecipato il tessuto urbano, sociale e culturale di un quartiere scomparso, ma ancora inscritto nella memoria della città. Il titolo stesso del progetto, Bené Romì, che in ebraico significa “Figli di Roma”, non è un semplice artificio retorico, ma un’affermazione identitaria densa di stratificazioni. Designa una comunità che affonda le proprie radici ben prima della fondazione dell’Impero, e che nel corso dei secoli ha conservato una specificità culturale, liturgica e linguistica pur nelle condizioni più ostili. L’ebraismo romano non è dunque una minoranza recente o assimilata, ma una componente costitutiva della città, che ha vissuto e continua a vivere in una tensione costante tra visibilità e marginalizzazione, appartenenza e esclusione. Cuore pulsante del progetto è la restituzione digitale della topografia del Ghetto, oggi quasi completamente obliterata dalla trasformazione urbanistica post-unitaria. Grazie a dispositivi mobili e visori geolocalizzati, i visitatori sono accompagnati in un percorso tridimensionale che sovrappone la mappa seicentesca del quartiere a quella contemporanea del Rione Sant’Angelo. Le strade strette, le abitazioni addossate le une alle altre, le botteghe, le sinagoghe e i cortili vengono evocati in tempo reale lungo il tragitto fisico, generando un’intersezione tra realtà e ricostruzione capace di far affiorare i fantasmi della città invisibile. L’intervento immersivo si sviluppa secondo una logica narrativa che non si limita alla restituzione architettonica. Ogni punto del percorso è animato da suoni ambientali,fonti d’archivio e descrizioni letterarie che restituiscono il vissuto quotidiano degli abitanti. Si entra così non solo in uno spazio, ma in un tempo: il tempo della segregazione imposta dalla bolla Cum nimis absurdum, delle chiusure serali dei cancelli, della promiscuità forzata, ma anche della vitalità associativa, delle confraternite caritatevoli, della produzione culturale e artigianale. Il Ghetto, come emerge chiaramente dal progetto, non fu semplicemente un luogo di costrizione, ma un contesto complesso e contraddittorio, dove convivevano oppressione e resistenza, povertà e creatività, umiliazione e orgoglio. Lì si costruì una forma peculiare di socialità che, sebbene determinata da condizioni esterne ostili, sviluppò strutture interne di solidarietà, educazione e culto capaci di mantenere viva l’identità collettiva. Le cinque sinagoghe storiche, riunite nell’Ottocento nella cosiddetta “Cinque Scole”, rappresentavano non solo luoghi di preghiera, ma nuclei simbolici della coesione comunitaria. L’operazione condotta da Bené Romì non si limita dunque a un esercizio di archeologia virtuale, ma si propone come una vera e propria esplorazione critica della memoria urbana. Nell’evocare il Ghetto non si cerca di ricostruire una visione nostalgica o puramente documentaria, bensì di restituire profondità storica a uno spazio oggi assente, che tuttavia ha lasciato impronte durature nella configurazione sociale e culturale di Roma. Il quartiere che oggi ospita ristoranti kasher, librerie specializzate e itinerari turistici dedicati, affonda le sue radici in secoli di esclusione, di resilienza e di elaborazione identitaria. La scelta di impiegare la realtà aumentata come strumento di narrazione non è neutrale. Essa consente di integrare il sapere storico con la percezione diretta, attivando una forma di conoscenza che non passa solo attraverso l’intelletto, ma coinvolge il corpo, lo spazio, l’emotività. Camminare nel Ghetto ricostruito significa letteralmente abitare una soglia: tra visibile e invisibile, tra passato e presente, tra memoria e oblio. In tal senso, l’esperienza si configura come un atto di giustizia cognitiva, che riporta alla luce non solo un quartiere demolito, ma una costellazione di esistenze, di biografie, di tracce che ancora abitano i silenzi delle pietre. Il progetto si inserisce, inoltre, in un più ampio dibattito sul ruolo dei musei nella società contemporanea. Il Museo Ebraico di Roma, già da anni impegnato in percorsi educativi e divulgativi che superano la mera esposizione oggettuale, si conferma come spazio attivo di produzione di memoria, capace di integrare ricerca scientifica e strumenti narrativi contemporanei. Non si tratta solo di conservare un passato, ma di renderlo fruibile e interrogabile, di trasformarlo in linguaggio capace di parlare al presente. A partire dalla sua attivazione, Bené Romì sarà fruibile all’interno del percorso museale, ma sono previste anche versioni itineranti destinate a scuole, festival culturali e istituzioni internazionali. Il progetto non si limita dunque a un’operazione locale, ma ambisce a proporsi come modello replicabile per altri contesti urbani dove la storia è stata cancellata, distorta o rimossa. Attraverso la reinvenzione critica dello spazio e l’attivazione sensoriale della memoria, Bené Romì ci ricorda che ogni città è fatta di strati, di sedimentazioni spesso invisibili, che solo uno sguardo consapevole può far riemergere. E che nella mappa interiore di Roma, il Ghetto non è un’assenza, ma una presenza silenziosa, finalmente restituita alla sua complessità.
Il programma potrebbe subire variazioni

Informations

When 
from 1 July 2025 to 31 July 2025
POINT (12.478325360544 41.892047321102)
Contacts 
Website: 
www.museoebraico.roma.it
Telephone: 
06 68400661
YouTube: 
https://www.youtube.com/channel/UC4-3Axgo20QlBQgd4yk9fYQ
Instagram: 
https://www.instagram.com/explore/tags/museoebraicodiroma/
X: 
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www.facebook.com/museo.roma
Email: 
info@museoebraico.roma.it
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Location

Bené Romì – Figli di Roma, VIA CATALANA
VIA CATALANA
41° 53' 31.3692" N, 12° 28' 41.97" E

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