Un’opera che unisce una straordinaria qualità esecutiva a un alto valore simbolico: il cosiddetto Scudo di Garibaldi, realizzato da Antonio Ximenes, che viene esposto dopo un importante intervento di restauro.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del ciclo di esposizioni “Reintegrazioni. Dai depositi al percorso di visita”. Obiettivo del ciclo è la reintegrazione nel percorso museale aperto al pubblico di una serie di opere, a oggi custodite nei depositi, scoperte e rivalutate criticamente grazie al progetto di catalogazione sistematica delle collezioni del VIVE – ideato e diretto da Edith Gabrielli con la collaborazione di Alessandro Tomei, Barbara Agosti e Valerio Terraroli – confluito nella realizzazione di un catalogo online sul sito dell’Istituto stesso (vive.cultura.gov.it).
Esposto presso la Sala Altoviti, lo Scudo di Garibaldi, in bronzo cesellato, nonché parzialmente dorato e argentato, fu realizzato dal siciliano Antonio Ximenes su commissione del popolo siciliano per celebrare Giuseppe Garibaldi e l’eroica impresa dei Mille. L’opera si ispira al clipeo classico (il grande scudo in metallo, rotondo e bombato, utilizzato dai soldati greci e romani) e vede al centro la testa dorata e a tutto tondo dell’Eroe dei Due Mondi, ai lati, i nomi delle città siciliane conquistate e, sul bordo, incisi, i nomi dei garibaldini che parteciparono alla suddetta spedizione.
Trafugata nei primi anni 2000, la scultura è stata recuperata nel 2019 grazie all’intervento del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) e restituito al Museo Centrale del Risorgimento, ritrovando oggi una rinnovata leggibilità grazie a un oculato intervento di restauro eseguito dal Consorzio Artificia.
Informations
dalle 9.30 alle 19.30ultimo ingresso alle ore 18.45
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