Presentazione del recente restauro delle iscrizioni della parete XLVII della Galleria Lapidaria, architettura e spazio espositivo tra i più suggestivi dei Musei Vaticani.Custodisce una straordinaria collezione di iscrizioni latine e greche, murate nelle pareti o poste lungo il percorso, incise principalmente su marmo e travertino. Gran parte di esse fu sistemata dall’abate Gaetano Marini a inizio Ottocento, negli anni del sofferto papato di Pio VII. Un’autentica “finestra sul passato”, attraverso la quale emerge un mondo antico popolato da divinità, devoti, luoghi di culto, monumenti pubblici, imperatori e membri della classe dirigente, così come funzionari, militari, personale del palazzo imperiale e delle famiglie senatorie, artigiani, professionisti, commercianti e persone comuni. Una varietà di argomenti che riflette la suddivisione tematica delle pareti – ben cinquanta comprese quelle del lato destro – secondo la quale è stata organizzata e allestita la raccolta.La parete XLVII, in particolare, assieme alla XLV, ospita le iscrizioni dedicate a Dii deaeque et sacrorum ministri, ovvero “Dei, dee e ministri del culto”: epigrafi “sacre”, legate al culto o comunque connesse alla sfera religiosa, sia pubblica che privata.A queste iscrizioni è stata restituita non solo nuova vita dal punto di vista conservativo, ma anche una rinnovata “luce” e una perfezionata leggibilità dal punto di vista scientifico, grazie a un impegnativo restauro. L’intervento è stato diretto dal Reparto Raccolte Epigrafiche ed eseguito dal Laboratorio Restauro Materiali Lapidei, con la collaborazione del Gabinetto di Ricerche Scientifiche.
Introduzione all'incontro dal Vice Direttore artistico-scientifico Giandomenico Spinola e vede gli interventi di Rosanna Barbera, Curatrice del Reparto Raccolte Epigrafiche, Maria Grazia Granino Cecere, già Professore dell’Università degli Studi di Siena, Valentina Lini e Agata Bordi, Restauratrici del Laboratorio di Restauro Materiali Lapidei dei Musei Vaticani.
Al termine dell’incontro è possibile ammirare la Galleria, solitamente riservata agli studiosi, e il rinnovato splendore della parete XLVII. Nei giorni successivi, il suo fascino segreto continua a svelarsi a chi vorrà sbirciare attraverso il cancello settecentesco posto alla fine del Museo Chiaramonti.
Il programma potrebbe subire variazioni
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