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E.MONTANARI/ S.RICCI/ D.ROCCATO

 
 
di e con Ermanna Montanari, Stefano Ricci, Daniele Roccato
 
poemetto scenico di Marco Martinelli 
 
regia del suono Marco Olivieri 
tecnico luci Luca Pagliano 
direzione tecnica Enrico Isola, Fagio 
realizzazione elementi di scena squadra tecnica Teatro delle Albe Alessandro Pippo Bonoli, Fabio Ceroni, Fagio, Enrico Isola, Danilo Maniscalco, Dennis Masotti, Luca Pagliano 
capi vintage A.N.G.E.L.O. 
produzione e promozione Silvia Pagliano 
organizzazione Francesca Venturi 
relazioni con la stampa e consulenza Rosalba Ruggeri 
disegno e veste grafica Stefano Ricci 
 
produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro in collaborazione con Primavera dei Teatri
 
  MADRE ci racconta di un figlio e una mamma contadina: lei è caduta dentro un pozzo. Per disattenzione? Per follia? Per scelta? Non si tratta di un dialogo: è un dittico, composto da due monologhi, lui che la sgrida e va a cercare gli strumenti, argani e moschetti, tubi di ferro e carrucole, la “tecnologia” per tirarla fuori; lei che in fondo, nel fondo di quel pozzo che pare infinito, confessa di non avere paura, di non sentirsi a disagio. Da quel paesaggio desolato si staglia l’allegoria di una Madre Terra sempre più avvelenata, l’incubo di una “tecnologia” che, anziché aiutare con discrezione l’umanità, si pone come arrogante e distruttrice, capace di devastare equilibri millenari. Nell’intarsio del testo, tra italiano e dialetto romagnolo, emergono due figure in bilico tra la realtà cruda dei nostri giorni e i simboli di un futuro minaccioso e indecifrabile: sembrano emblemi di una fiaba orientale.   
 
Tre artisti dallo stile inconfondibile si sono incontrati per creare MADRE: Ermanna Montanari, attrice e autrice, Stefano Ricci, pittore e illustratore, Daniele Roccato, compositore e contrabbassista solista. A partire dalla drammaturgia scritta per loro da Marco Martinelli, si confrontano in scena intrecciando gli onirici disegni live di Ricci alle magmatiche sonorità vocali di Montanari, che dà voce sia al Figlio che alla Madre, e a quelle dolci e lancinanti del contrabbasso di Roccato. 
 
Spettacolo in italiano e dialetto romagnolo 
durata 60 minuti
 

Ermanna Montanari, attrice, autrice e scenografa, è fondatrice e direttrice artistica del Teatro delle Albe (1983) insieme a Martinelli. Per il suo straordinario percorso di ricerca vocale, al quale sono dedicati saggi e pubblicazioni, ha ricevuto riconoscimenti, tra questi sette Premi Ubu, Golden Laurel, Premio Lo straniero “alla memoria di Carmelo Bene”, Premio Eleonora Duse. 
 
Stefano Ricci, disegnatore, collabora con la stampa periodica e l’editoria in Italia e all’estero, firmando progetti per i quali è stato selezionato sull’ADI 2000, e per il premio Compasso d’Oro 2001. Ha esposto in spazi pubblici, gallerie e festival nel mondo. È docente all’ÉESI-Angouleme, all’Accademia Belle Arti Bologna, al D.A.M.S.-Udine/Gorizia. Lavora per il teatro, la danza e il cinema.
 
Daniele Roccato, contrabbassista solista e compositore, ha suonato, spesso con proprie composizioni, in festival e sale da concerto tra le più prestigiose del mondo. Per lui hanno scritto alcuni dei più importanti compositori dal dopoguerra. Opera anche nell’ambito della danza e del teatro. Ha registrato per ECM, Wergo, Sony.
 
Marco Martinelli, drammaturgo e regista, ha ricevuto riconoscimenti tra i quali sette Premi Ubu, Premio Hystrio, Golden Laurel. I suoi testi sono tradotti, pubblicati e messi in scena in dieci lingue e selezionati da Fabulamundi e IPP Italian&American Playwrights Project.
 

“Dvintaréi còma me” (Diventerai come me), diceva ogni sera attorcigliando la cinta del suo grembiule attorno alla mia vita, al ritorno dai campi, e borbottava sempre la stessa formula con un ritmo salmodiato: “acsé e’ mêl u’t starà luntân” (così il male starà lontano da te).
Ma non volevo diventare come lei: era vecchia, aveva mani grosse e dure, e il loro tatto spesso mi dava i brividi; la gente diceva che era una strega perché parlava coi morti. Aveva un gran dolore di essere viva, e il pozzo, a cui si affacciava agitando nell’aria i suoi lunghi capelli bagnati, sembrava il posto dove poteva essere quel che non era. A volte mi sollevava da terra per farmi guardare in fondo al pozzo: “A vidat? Là zo u j è e’ zil” (vedi? Laggiù c’è il cielo). Ma non era vero, non c’era il cielo, solo un gran buio, un’eco assordante del boato della nostra voce, appoggiata là, sul bordo. “Da bòca a bòca” (da bocca a bocca): era il segnale per recitare insieme il rosario in latino, o in una lingua inventata, perché Nora, questo il suo nome, non sapeva nemmeno l’italiano, e il dialetto lo parlava a rovescio quando proprio non voleva farsi capire. Ma io la capivo, senza volerlo, proprio come se un’energia radioattiva mi volasse dentro. Cosa cercava la nonna nei pozzi? Forse quello che io cerco con la voce, nella voce, quello che Daniele cerca con la musica, dentro la musica, quello che Stefano insegue nel disegnare. Il pozzo è una calamita, naturale esserne attratti.
(Ermanna Montanari)
 
La sensazione d’aver dimenticato qualcosa di fondamentale ha accompagnato tutta la mia avventura, fin da bambino, quando seduto sul divano, guardavo gli oggetti, ne ripetevo il nome, e non riuscivo mai a collegare le due cose. Ricordo i primi tentativi di portare nel futuro le esperienze cercando di descriverle mentalmente nel modo più accurato possibile. E niente, le parole rimanevano parole e la mia confusione aumentava. Ero comunque convinto che i grandi avessero risolto il problema e che con il tempo avrei imparato. Poi, dopo molti anni, ho compreso che la confusone non diminuisce, ma semplicemente nessuno ne parla, e il senso di disagio diventa parte fondante della vita quotidiana. Uno sfondo continuo e omogeneo a cui non si fa più caso, come un rumore fastidioso che in qualche modo viene accantonato perifericamente nella nostra percezione. Solo la cessazione, anche solo momentanea, di questo rumore ce ne rende consapevoli. Come dire: per inquinare un pianeta servono menti inquinate, per infliggere sofferenza servono menti sofferenti. Martinelli ci offre una piccola mappa per ritornare nel “paese degli specchi”. Come dice questa madre: “quando ci passi vicino, cosa c’è di più importante delle mie calle?” Si, cos’è più importante di questo momento? E’ tutto quello che abbiamo, che abbiamo mai avuto e che avremo. Una strada molto semplice, ma per percorrerla, per dirla con Lao-Tzu, bisogna utilizzare una sottile intuizione.
(Daniele Roccato)
 
Uno dei quattro serpenti che hanno fatto il letargo nelle fondamenta della nostra casa ha cambiato la pelle. La trovo fuori dalla porta che da’ sul giardino, è lunga centoventicinque centimetri. Sottile e trasparente come una palpebra abbassata. Cambiare pelle, cercare di rinascere a ogni prova, ogni giorno. La prima volta che ho disegnato dal vivo con un musicista, lo avevo appena conosciuto. Hitoshi Kojo suonava tanti piccoli strumenti, un ukulele, strumenti giocattolo, su un tappeto popolato da questo bosco di oggetti, come piccole persone che lo accompagnavano. Io disegnavo su un tavolino, accanto a lui. Devo dire che non ricordo niente del suono, solo che mi piaceva. Quella sera ho cominciato a disegnare e a scrivere delle frasi, brevi dialoghi con il mio amico Daniele che era morto da cinque anni. Per essere sincero non pensavo a lui da un po’ di tempo. Lasciandomi cadere nei suoni mi sono trovato davvero da un’altra parte, i disegni non erano come quelli che avevo fatto prima, e non dimenticherò mai quel momento. Disegnare dal vivo in Madre è ritornare in modo nuovo a quell’esperienza, attraversato dalle parole di Marco, la voce di Ermanna, la musica di Daniele. Tre animali meravigliosi. Con loro posso condividere l’occasione unica di mettermi in ascolto, e provare a disegnare quello che non c’è più, o non c’è ancora.
(Stefano Ricci)
 
 

Informations

When 
from 13 April 2023 to 14 April 2023
POINT (12.4751908 41.9291165)
Contacts 
Email: 
info@musicaperroma.it
Online purchase: 
www.auditorium.com/it/ticket-one/?eid=1139/
Telephone: 
06 80241281
Web site: 
www.auditorium.com/it/event/ermanna-montanari-stefano-ricci-daniele-roccato-madre-di-marcomartinelli/
Timetables 

13 e 14 aprile 2023
Ore 21.00

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Location

E. Montanari/S. Ricci/D. Roccato, Viale Pietro De Coubertin, 30
Viale Pietro De Coubertin, 30
41° 55' 44.8212" N, 12° 28' 30.6876" E

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