Altri Venti – Scirocco, opera di Bruna Esposito

Nel giardino dell’Ospitale Santa Francesca Romana a Roma dove è esposta fino al 31 luglio 2025 Altri Venti – Scirocco, opera di Bruna Esposito, ideata dall’artista nel 2020 e prodotta da Studio Stefania Miscetti nel 2025, si terrà l’incontro Dialogo sul futuro delle acque, secondo appuntamento del ciclo di incontri ideati per riflettere sul tema della salvaguardia del pianeta, degli ecosistemi e delle risorse naturali e sul ruolo che l’arte e la cultura rivestono nella sensibilizzazione e promozione delle pratiche sostenibili. Dopo i saluti di Bruna Esposito e Stefania Miscetti e l’introduzione di Massimiliano Floridi, presidente della Fondazione Santa Francesca Romana, a confrontarsi sull’argomento Thomas Fabio Borrelli, CEO con alcuni dei fondatori di Bettersea Power, azienda che realizza pontili in grado sia di generare energia pulita, sia di purificare l’acqua e, attraverso sensori, di monitorare la salute ambientale; Ludovico Sebastiani, naturalista, guida whale whatching WWF Italia; Alan Cappelli Goetz, attore, divulgatore, climate pact ambassador per la Commissione Europea.In un contesto reso evocativo dall’opera Altri Venti – Scirocco di Bruna Esposito, l’incontro rappresenta un’occasione per riflettere sul ruolo cruciale della tutela delle acque (dolci e marine) e sull’enorme risorsa che costituiscono. L'innovazione in campo marino può sostenere la conservazione degli oceani e degli ecosistemi marini, evidenziando il ruolo della scienza e della divulgazione anche nella gestione e nella tutela delle acque dolci, essenziali per la vita sul pianeta.
Scirocco è la seconda di quattro opere della serie Altri Venti che Bruna Esposito ha iniziato a ideare e realizzare nel 2020, dedicandole alle brezze del sud: dopo Ostro (ora in collezione del Centro per l'arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato), a Trastevere aleggia il vento caldo che spira da sud-est, lo scirocco. Ai piedi di una pianta di alloro, in un angolo del giardino dell’Ospitale, l’opera e` costituita da un gazebo realizzato con materiali naturali, quali bambù, corde, terra, sementi, un luogo ospitale e abitato dall’aria mossa da un ventilatore alimentato con energia fotovoltaica, oltre che da un’elica navale, elemento ricorrente nelle opere dell’artista. Bruna Esposito invita a un uso più consapevole delle risorse energetiche sostenibili, attraverso soluzioni semplici e accessibili a tutti: l’opera si configura come un congegno volto a riattivare lo spazio, trasformandolo in un ambiente ricco di possibilità relazionali e riflessive. In un’epoca in cui il valore dell’incontro assume nuova centralità, viene proposto un luogo di attesa e di sosta che diventa anche occasione di connessioni. Un gesto poetico e al tempo stesso politico: un’esortazione a riflettere sull’impatto delle nostre azioni e ad abbracciare la necessità di alternative, riscoprendo il potere della semplicità. Un omaggio alle soluzioni essenziali del passato. L’esposizione dell’opera è organizzata in collaborazione con l’Ospitale Santa Francesca Romana.