La Musica è una cosa meravigliosa: Robert Schumann
Phantasiestücke op. 12; Nachtstücke op. 23; Kreisleriana op. 16
Costantino Catena, pianoforte
“Letto Hoffmann, ininterrottamente. Nuovi mondi. Le miniere di Falun. Testo per un’opera che mi ha molto entusiasmato.”
R. Schumann, 6 giugno 1831
“Completati Kreisleriana in quattro giorni – mondi completamente nuovi mi si sono aperti.”
R. Schumann, 3 maggio 1838
L’inscindibile relazione tra musica e letteratura che caratterizzò il percorso artistico di Schumann è strettamente legata a E. T. A. Hoffmann, di cui quest’anno ricorrono i 200 anni dalla morte. Entrambi ebbero piena e precisa consapevolezza della fine di un’epoca, quella delle grandi forme beethoveniane e goethiane, ed ambedue aderirono in toto alle nuove “regole” del movimento romantico, così come formulate da Friedrich Schlegel. Nel teorizzare il romanzo, Schlegel ne delinea l’essenza come fusione dei diversi generi poetici: dramma, commedia e lirica si mescolano incrociandosi, attraversandosi e, talvolta, concatenandosi, esulando così dai canoni della classicità.
Oggetto della poesia non è più l’universale statico, ma l’universale “progressivo”, un universale in divenire in cui compare anche il “Witz”, ossia la riflessione ironica, ed in cui la narrazione, ormai aperta e non più chiusa, si arricchisce di arguzia e umorismo. Nella visione schlegeliana il romanzo coincide con la poesia stessa, e prima ancora coincide con la vita del poeta.
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Giovedì 16 marzo 2023
ore 20.00
