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Il Grande Grabski
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La Pinsa Romana
Friabile, fragrante e, soprattutto, leggerissima, la Pinsa Romana è tra le ultime tendenze gastronomiche ad aver conquistato i palati della Capitale e non solo! Estremamente digeribile, questa deliziosa preparazione, certificata dal marchio “Originale Pinsa Romana”, prende il nome dal latino “Pinsere”, che significa schiacciare, stendere.
Per lungo tempo, la Pinsa è stata legata a una affascinante quanto fantasiosa leggenda: non si tratta, infatti, di una attuale variante del gustoso Libum a base di farina, formaggio, uovo e alloro descritto da Catone nel de Agri Cultura nel 160 a.C. circa, dell’antichissima offa di farro, o delle “Gran forme di focacce e di farrate”, citate da Virgilio nell’Eneide e assaggiate da uno spossato Enea giunto nel Lazio dopo un lungo viaggio. A dispetto dell’appellativo dal “sapore antico”, le sue origini sono abbastanza recenti.
Nasce, infatti, nel 2001, grazie all’intuizione dell’imprenditore Corrado Di Marco che, con determinazione e passione, trova la giusta combinazione di farine, tuttora segreta, per dare vita a un’idea che rivoluziona il mondo della ristorazione. Una ricetta che unisce tradizione di famiglia e novità: un impasto “a biga invertita”, tramandato dal nonno, fornaio durante la Grande Guerra, unito a una miscela di farina di frumento, farina di soia, farina di riso e pasta madre essiccata.
Un piatto da leccarsi i baffi, sia in versione classica - margherita, boscaiola, capricciosa o quattro formaggi – preparata con ricette della tradizione regionale, come amatriciana, gricia e carbonara, gluten free o in sorprendenti mix gourmet per i palati più esigenti, con l’utilizzo di ingredienti pregiati e DOP.
Per realizzare una Pinsa Romana ad hoc, croccantissima fuori e morbida dentro, è essenziale seguire un metodo rigoroso. Impasto e lievitazione sono fondamentali per ottenere un prodotto eccellente e altamente digeribile.
Ricetta
Ingredienti
- 720 grammi di preparato originale per Pinsa Romana
- 3 grammi di lievito secco
- 10 grammi di olio extra vergine di oliva
- 15 grammi di sale
- 50 cl di acqua fredda a temperatura di frigorifero
Versate il mix di farine in una ciotola o in una impastatrice, aggiungete il lievito e metà dell’acqua precedentemente raffreddata, impastando il tutto per qualche minuto. Aggiungete l’olio e il sale e la restante quantità di acqua; proseguite la lavorazione dell’impasto per venti minuti, fino a quando non risulterà ben amalgamato.
Prendete l’impasto (se fosse appiccicoso, cospargetevi le mani di farina) e trasferitelo in una ciotola, coprendo con pellicola trasparente. Lasciate lievitare in frigo per almeno 24 ore, o anche fino a 48 o 72 ore se volete. Ponete l’impasto su una teglia infarinata, dividetelo in 4 panetti e coprite con un panno, lasciando lievitare per almeno 3 ore. Successivamente, procedete alla stesura della Pinsa, rigorosamente a mano, conferendo ai panetti la caratteristica forma ovale allungata. Condite a piacere, infornate a 200 gradi e fate cuocere per circa 20 minuti.