
Il parco situato sul versante sud-occidentale del Colle Celio è ricavato dall'antico orto del Monastero camaldolese di San Gregorio al Celio, di cui conserva in parte l'impianto del frutteto. Vi si accede tramite una scalinata che, dalla salita di San Gregorio costeggiata da ulivi, porta ad uno slargo, che costituisce la parte centrale del parco.
Le origini dell’area derivano dalla villa preesistente di Gordiano, padre di San Gregorio Magno, che lo stesso San Gregorio decise di trasformare in un rifugio per eremiti nel 580 d.C. Con l’arrivo dei monaci, l’area abbandonata divenne produttiva e furono inoltre costruiti una biblioteca, un granaio, una stalla e altri edifici.
Nel corso del Medioevo il monastero passò in diverse mani: dai monaci basiliani greci fuggiti alle lotte iconoclaste, ai Benedettini nella prima metà del X sec d.C., per giungere infine ai monaci Camaldonesi nel 1573. Questi ultimi ripresero la vocazione iniziale dell’area di assistenza e carità costruendo un hospitium per i poveri.
Nel 1876 il complesso monastico fu acquistato dal Comune di Roma e usato per i servizi municipali. Attualmente sono presenti un piccolo stabilimento per la fermentazione del latte e una vaccheria, testimonianze delle attività svolte dalla fine dell'ottocento fino agli anni '60 dall'Istituto San Gregorio. Mantenendo una certa continuità con il passato, il parco è a tutt'oggi utilizzato per attività sociali e scolastiche.
La recente sistemazione ha definito l'area in due distinte tipologie di verde che si integrano. La prima è di tipo naturale, dove il parco si fonde nelle forme delle masse vegetali con gli elementi preesistenti, costituiti da pinete o gruppi isolati di Pinus Halepensis. Approfittando della morfologia del terreno, percorsi, soste e punti panoramici collegano i vari livelli, che presentano gruppi di essenze vegetali tipiche mediterranee e specie erbacee officinali.
La seconda tipologia, nella parte del parco più antropizzata, è caratterizzata da attrezzature per il verde, di sosta e di ristoro, in un'armonica distribuzione di elementi naturali e artificiali che alternano macchie di vegetazione a radure prative. Il parco è strettamente collegato a Villa Celimontana, l'aristocratica residenza dei Mattei ed al Semenzaio di San Sisto, la prima istituzione a Roma di governo e sviluppo del verde pubblico cittadino.
Foto: Sovrintendenza Capitolina
Chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio


Chiesa di San Gregorio al Celio e Oratori di Sant'Andrea, Santa Silvia e Santa Barbara


Basilica Hilariana al Celio


Informazioni
Aperto dall'alba al tramonto

Location
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