
L’Antiquarium del Celio, costruito nel 1890, diventò magazzino comunale per contenere i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati per la costruzione dei nuovi quartieri progettati dopo la proclamazione di Roma Capitale d’Italia. L'edificio fu trasformato in museo nel 1929.
Nel 1939, a causa dei gravi problemi strutturali causati dai lavori sulla linea della metropolitana il complesso fu abbandonato; i reperti, ancora oggi in attesa di trovare una sede definitiva, sono stati trasferiti in parte presso la direzione dei Musei Capitolini e in parte presso il Museo della Civiltà Romana.
I materiali che si possono approssimativamente stimare in circa 80.000 reperti, provengono dagli scavi della Necropoli Esquilina, dell’Area sacra di Sant’Omobono o dai depositi votivi di Santa Maria della Vittoria e del tempio Minerva Medica e sono databili tra il XII sec a.C e il VI secolo d.C.
Foto: Sovrintendenza Archeologica di Roma
L'Anfiteatro Flavio (Colosseo)


Chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio


Villa Celimontana


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