
Nato a Bologna nel 1922, Pier Paolo Pasolini si trasferisce a Roma nel 1950: fino al suo assassinio, avvenuto in circostanze mai del tutto chiarite il 2 novembre 1975, la città farà da sfondo alla sua biografia, ai suoi romanzi e poi alla sua produzione cinematografica.
Tra le strade della Garbatella si svolge per esempio la trama di “Una vita violenta”, il secondo romanzo romano in cui Pasolini riprende, nel 1959, le vite stracciate dei giovani di borgata. Nell’ambito della rassegna diffusa “PPP Visionario” con cui la città ricorda l’artista e intellettuale a 50 anni dalla sua tragica morte, il quartiere popolare edificato a partire dagli anni Venti sui colli che dominano la basilica di San Paolo ne racconta il cinema e la figura con un ciclo di incontri e di film.
Gli appuntamenti, organizzati da Villetta Social Lab, si svolgono all’interno della Villetta, uno dei pochi edifici medievali sopravvissuti nel quartiere, dal 1944 sede storica locale dei partiti della Sinistra: proprio in questo edificio, il 28 settembre 1962, Pasolini partecipò a una proiezione di “Mamma Roma, conducendo poi il successivo dibattito. Il programma della manifestazione prevede, per i primi due giorni, la proiezione di “Il Vangelo secondo Matteo” (19 novembre, dalle 20.30) e di “Accattone” (20 novembre, dalle 20.30), l’opera che segna il suo esordio alla regia.
Il 21 novembre, la proiezione di “Mamma Roma” è preceduta dall’incontro “Pasolini luogo comune. Lemmi e luoghi dalle terre del poeta” con il prof Ugo Fracassa (Roma Tre), Laura Mancini (Repubblica) e Fabrizio Miliucci (docente MIUR). Il 22 novembre, il reading “Poesia e responsabilità civile. Appunti su Pasolini educatore per una rivolta umanistica della scuola italiana” precede la proiezione di “Una vita violenta”, il film diretto nel 1962 da Paolo Heusch e Brunello Rondi, e tratto dall’omonimo romanzo.
Il programma potrebbe subire variazioni
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