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Francesca De Sanctis incontra Liv Ferracchiati

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un progetto del Teatro Biblioteca Quarticciolo
in collaborazione con Biblioteche di Roma

Nell’ambito della rassegna Lo capisce anche unə bambinə
un progetto del Teatro Biblioteca Quarticciolo
in collaborazione con Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Biblioteche di Roma

Francesca De Sanctis incontra
Liv Ferracchiati – autore del libro Sarà solo la fine del mondo (Marsilio Editori) 

Romanzo di esordio di Liv Ferracchiati – pluripremiato autore e regista teatrale e performer che porta a teatro l’identità di genere, i traumi e il comico della generazione under 40 dell’Italia di oggi – Sarà solo la fine del mondo mette in scena l’inadeguatezza a noi stessi e agli altri e la diversità che sempre ci fa stupendi.

L’autore di questo libro è transgender, il protagonista di questo libro è transgender, ma questo libro non è un’autobiografia, è un romanzo. Anzi, quando comincia, l’io narrante non è ancora nato, nonostante i suoi genitori facciano di tutto perché ciò accada e, nonostante non abbia ancora il corpo, l’io narrante racconta. Sarà solo la fine del mondo è infatti un romanzo sul corpo che, anche quando è in piena salute, può essere percepito come inadatto.

È con il corpo che ci presentiamo al mondo prima di aver imparato a parlare, è intorno al nostro corpo nudo che viene pensato il colore rosa o l’azzurro anche quando non li indossiamo. Così, visto che il corpo è un problema, il protagonista, da subito, comincia a parlare. Prima di nascere parla e non smette più. Parla tanto, si lambicca, eccepisce, critica e discute. Gioca, soprattutto. Sarà solo la fine del mondo segue la vicenda umana e preumana del protagonista, e anche quella oltreumana. Come il Tristram Shandy di Laurence Sterne, ma anche come il cartone animato Disney Soul. Somiglia, questo protagonista, ad Anima 22, che nel cartone animato non ha voglia di incarnarsi e che, appena le capita, percepisce fascino, ma anche insoddisfazione, perché un corpo ha un genere, un’età, e ti mette in relazione in modo troppo univoco con le circostanze. L’io narrante bambino vuole tutto, e non ha problemi di identità, è certo di chi è e di ciò che vuole, poi purtroppo qualcosa cambia: qualcuno, oltre a se stesso, vuole spiegargli chi è, cosa è, e quando è.

Liv Ferracchiati (Todi, 1985) si diploma in regia teatrale presso la Civica scuola di teatro Paolo Grassi di Milano nel 2014. Nel 2017 il suo testo Stabat Mater vince il premio Hystrio nuove scritture di scena, e con Un eschimese in Amazzonia – Trilogia sull’Identità (Capitolo III) si aggiudica il premio Scenario. Nell’agosto dello stesso anno, Antonio Latella seleziona per la Biennale Teatro di Venezia una monografia di tre suoi lavori. Alla Biennale Teatro 2020, una menzione speciale e stata attribuita dalla giuria internazionale a La tragedia è finita, Platonov, riscrittura del dramma di Anton Cěchov, di cui Liv Ferracchiati e anche regista e interprete, in scena a ottobre al Teatro Secci di Terni e al Teatro Morlacchi di Perugia, a novembre al Piccolo Bellini di Napoli e al Piccolo Teatro Grassi di Milano.

Il programma potrebbe subire variazioni
 

Informations

When 
25 May 2022
POINT (12.5760304 41.8915135)
Contacts 
Web site: 
www.teatriincomune.roma.it/events/72965
Timetables 

mercoledì 25 maggio 2022
ore 19.00

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Location

Francesca De Sanctis incontra Liv Ferracchiati, Via Ostuni, 8
Via Ostuni, 8
41° 53' 29.4504" N, 12° 34' 33.708" E

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