Progettato nel 1999, il ponte collega piazza Gentile da Fabriano, nel quartiere Flaminio, con il Lungotevere Cadorna all'altezza dello stadio del nuoto al Foro Italico, nel quartiere Della Vittoria, sottolineando con eleganza e leggerezza il forte legame sociale e urbanistico che si è creato negli ultimi decenni tra queste due aree della città.
I lavori di costruzione sono iniziati nel 2008. Costato circa 8 milioni di euro, il ponte si inserisce nel Progetto Parco della Musica e delle Arti, strutturato in direzione est-ovest sulla direttrice Villa Glori - Monte Mario lungo l’asse di via Guido Reni sino all’accesso alla Porta Sud del Complesso Sportivo Monumentale del Foro Italico e nasce sulla base del progetto risultato vincitore di un Concorso Internazionale di Progettazione, redatto dalla Buro Happold di Londra, successivamente affiancata dalla Società Carlo Lotti & Associati di Roma, una delle più antiche società italiane di ingegneria, specializzata nella costruzione di ponti e dighe.
Il ponte, progettato e realizzato per il traffico pedonale, ciclabile e per i mezzi pubblici, è costituito da un impalcato metallico sorretto da due archi ribassati in acciaio poggianti su pilastri in cemento armato, che contengono le scale d’accesso alle due sponde del fiume. Le dimensioni dell’impalcato sono 190 metri di lunghezza, 22 metri di larghezza massima nella parte centrale e 14 metri alle estremità. L’arco libero ha una luce (distanza da uno spiccato all’altro del ponte) di circa 190 metri. Il peso complessivo dell’opera è di 2000 tonnellate.
La soluzione proposta e realizzata dai progettisti è caratterizzata dall’inclinazione dei due archi rispetto al piano verticale e dall’assenza di un loro collegamento orizzontale nella zona sovrastante l’impalcato, a consentire una particolare sinuosità e luminosità dell’immagine architettonica.Nella parte centrale, il ponte ospita un corridoio predisposto per il trasporto pubblico protetto. La struttura è fondata su pali mentre la spalla sinistra è posta su cuscinetti mobili in grado di assorbire le sollecitazioni termiche e sismiche. La parte centrale è asfaltata mentre quelle laterali sono costituite da doghe in legno che poggiano sulla struttura in acciaio.
A seguito della scomparsa del celebre compositore romano Armando Trovajoli nel febbraio del 2013, a maggio dello stesso anno, il nome del musicista è stato affiancato a quello precedente del ponte, che ha così assunto l'odierna denominazione.
Informazioni
Il Ponte è percorribile solo a piedi o in bicicletta
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